martedì 5 luglio 2011
Piazza Bovio a pagamento!
tra le cose emerse nel 2007 durante il percorso partecipato per piazza Bovio, tutti erano d'accordo su una cosa: NO ai mega-spettacoli a pagamento in piazza Bovio, invece...
...e si impedisce anche l'accesso alla parte vuota anche prima dello spettacolo...
giovedì 21 aprile 2011
venerdì 27 febbraio 2009
Ultime da Bagnoli: la colmata resta
Una colmata di 220 mila metri quadrati costituita da un milione e 240 mila metri cubi di materiali da riempimento composti prevalentemente da pozzolana mista a scorie di lavorazione siderurgica che il governo Prodi, sulla spinta dell´ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, aveva destinato all´ampliamento del porto di Piombino. Un´intesa che il sindaco Rosa Russo Iervolino aveva firmato il 21 dicembre del 2007 assieme a Pecoraro e ad altri due ex ministri, Pierluigi Bersani e Fabio Mussi.
Salta tutto, compreso il porto canale, per il quale va ora cercata una diversa collocazione. E saltano anche gli "studios" cinematografici a Bagnoli perché, rivela sempre il vicesindaco Santangelo, «l´assessore regionale Claudio Velardi ha spostato i fondi su altri capitoli di spesa». Venti milioni promessi dall´ex assessore Marco Di Lello che aveva anche firmato un Protocollo di intesa.
Ma l´assessore Velardi replica: «Durante la precedente gestione la Regione aveva individuato i venti milioni, ma dopo il Protocollo con Bagnolifutura doveva seguire il concreto impegno delle risorse. Valutato il progetto Studios non si è ritenuto opportuno dargli corso con i fondi messi a disposizione del turismo e dei beni culturali, perché abbiamo preferito dare spazio a progetti di riqualificazione, valorizzazione e fruizione di attrattori culturali e naturali in grado di creare una reale ricaduta turistico-economico sul territorio».
Bagnoli anno zero. Al punto che i consiglieri di An Carlo Lamura e Luciano Schifone chiedono a questo punto di sciogliere la Società di trasformazione urbana Bagnolifutura presieduta dall´ex vicesindaco Rocco Papa. Bordate anche dalle Assise di Bagnoli: «I volumi residenziali previsti aumenteranno di 225 mila metri cubi, pari a 700 nuovi alloggi. Il Forum delle Culture 2013 diventerà così la copertura per erodere il parco e utilizzare la colmata come terrazza per gli eventi in barba alla legge 582 del 1997 che ne impone la rimozione».
lunedì 28 gennaio 2008
NO ALL'INCENERITORE
NO ALL'INCENERITORE
NO ALL'INDIFFERENZA
Sabato 2 Febbraio
Grande manifestazione a Follonica e Scarlino
Ore 9 - Raduno tratttori e auto al Puntone
Corteo mezzi fino a Piazza Istria (Torre azzurra) e raduno manifestanti.
Corteo per le strade di Follonica
Trasferimento e corteo a Scarlino scalo con conclusione in piazza Garibaldi.
MOBILITIAMOCI, PARTECIPIAMO, "ESPONIAMO LA NOSTRA PROTESTA CON I LENZUOLI"
sabato 12 gennaio 2008
Chi guadagna dallo spostamento dei rifiuti?
L’emergenza rifiuti in Campania e i fanghi di Bagnoli a Piombino sono due facce della stessa medaglia. Il sindaco Anselmi del resto non ha mai voluto che si parlasse di rifiuti (li chiamava eufemisticamente “materiali”) mentre il presidente della Regione Martini lo ammette esplicitamente, dichiarando che “
Ci sono dunque analogie tra l'emergenza rifiuti urbani di Napoli e quella dei rifiuti speciali di Bagnoli che hanno deciso di portare a Piombino. Sono analogie e commistioni tali da rendere il quadro ancora più preoccupante.
La 1^ analogia è lessicale: entrambi vengono definite “emergenze”. Perché? In realtà sono due situazioni che non nascono affatto in modo improvviso o inaspettato, come può essere per un’alluvione, un terremoto o altre calamità; sono situazioni che vengono da lontano (15 anni) e che sono frutto di una cattiva gestione della cosa pubblica. Non solo erano largamente previste, ma avrebbero potuto essere risolte con una gestione ordinaria ed oculata da parte degli enti locali e dello Stato, senza arrivare a stati di emergenza nazionale e sperpero di denaro pubblico.
La 2^ analogia è ambientale: secondo le buone regole di politica ambientale ambedue i casi dovevano essere risolti all'interno del territorio regionale, così come avviene in tutti i paesi moderni con minori rischi e minor dispendio di denaro pubblico.
La 3^ analogia riguarda la democrazia: si tenta di risolvere entrambi i casi (la "monnezza” di Napoli e la venefica colmata di Bagnoli) con procedure di emergenza. Come è noto si tratta di procedure che modificano competenze, poteri ed equilibri tra gli organi dello Stato, con grave e inevitabile alterazione delle regole democratiche, della trasparenza, della legalità, della partecipazione e della concorrenza. Infatti le conseguenti soluzioni già adottate o che saranno adottate passano sulla testa dei cittadini e dei territori.
La 4^ analogia è economica: in tutti e due i casi c’è qualcuno che ci guadagna, legittimamente o meno e che fa profitti in barba alla salute dei cittadini e dell’ambiente.
La 5^ analogia è morale: nessuno paga per la responsabilità di aver prodotto tali situazioni cosiddette di emergenza, ma che in realtà sono risultato in primo luogo della cattiva politica, dell’inconcludenza e a volte del malaffare.
Queste considerazioni riguardano Napoli, riguardano Bagnoli e riguardano anche Piombino, dove nessuno si è posto in tempo il problema dello smaltimento dei rifiuti industriali delle acciaierie e delle bonifiche delle aree industriali. In tutti i casi si spostano i rifiuti anziché bonificare davvero e ciò dimostra l'incapacità di sindaci, presidenti di regione, amministratori pubblici e privati a gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti di Bagnoli o di Piombino. Una domanda è lecita: chi guadagna dallo spostamento dei rifiuti?
lunedì 7 gennaio 2008
Verdi, ma di vergogna!!!
La Nazione 06.01.2008,
Cronaca di Grosseto – Pagina Costa-Isole
SCARLINO
«La sabbia del porto con i fanghi di Bagnoli»
Polemica dei Verdi per il Puntone
di GIANLUCA DOMENICHELLI
«
È la proposta dei Verdi del Golfo per risolvere la querelle del contestatissimo ripascimento appena concluso sul litorale scarlinese, al confine con Follonica, per il quale è stato utilizzato materiale scavato dai fondali della struttura portuale del Puntone.
Materiale del tutto incompatibile con la sabbia «originale» della costa, secondo gli ambientalisti, che rispondono «a tono» alla replica del sindaco di Scarlino, Maurizio Bizzarri. «Il sindaco ci invita ad occuparci di casa nostra — dice Marco Stefanini in rappresentanza degli ambientalisti — ma dovrebbe sapere che il Golfo è una entità unica, dai boschi all’area protetta, dalla zona industriale alla costa, e ogni forza politica che si interessi di tutela ambientale non può esimersi dall’occuparsi anche della salvaguardia del litorale».
A PROPOSITO del ripascimento, ecco le «contestazioni» rivolte a Bizzarri. E non solo.
«Arpat avrebbe dovuto vigilare direttamente e autonomamente sull’operazione del ripascimento, disponendo campionamenti in proprio — spiegano i Verdi — per evitare conseguenze ambientali che nemmeno il sindaco esclude, visto che invita a verificare la situazione tra qualche mese. Questo è inammissibile: un sindaco dovrebbe fornire sin da subito ogni garanzia».
GARANZIE che farebbero difetto, a dire degli ambientalisti. «È provato che il materiale adoperato per il ripascimento, dragato al porto del Puntone, ha una consistenza inferiore rispetto alla sabbia della costa: è ovvio che può risultare compatibile con quel tratto di litorale, ma solo perché da quelle parti ne è presente già in abbondanza. Per la spiaggia follonichese non potrebbe essere adoperato, dunque dovrebbe valere anche per Scarlino».
IN OGNI CASO, per gli ambientalisti «lo smaltimento della sabbia da dragaggio è un problema che dovrebbe risolvere chi gestisce il porto, ossia Promomar. Ma la situazione va governata: per questo — conclude Marco Stefanini per i Verdi del Golfo — lanciamo un appello all’assessore provinciale livornese Anna Marrocco per valutare la possibilità di conferire il materiale di dragaggio nelle vasche di colmata del porto di Piombino. È una soluzione possibile per il futuro, e su questo cerchiamo il confronto».
IL TIRRENO, LUNEDÌ, 07 GENNAIO 2008
Pagina 1 - Grosseto
Proposta dei Verdi
I fanghi di Scarlino a Piombino
SCARLINO. Il dragaggio della bocca del porto del Puntone sarà un’operazione pressoché ciclica, e trovare una adeguata sistemazione al materiale tirato su dai fondali potrebbe non essere semplice. Basta vedere cosa è successo in occasione del ripascimento del litorale di Scarlino, effettuato proprio con la sabbia del porto e che ha acceso la polemica fra comuni, partiti, associazioni e movimenti ambientalisti.
«Scarlino è un territorio di grande valore ambientale - conferma Marco Stefanini dei Verdi del Golfo - i nostri allarmi non sono certo volti a fare la guerra al sindaco Maurizio Bizzarri ma ad evitare il pericolo di una deriva ambientale che diventi poi irrimediabile. Dobbiamo pensare anche a governare la situazione futura. Fra un paio di anni infatti si ripresenterà il problema di smaltire il materiale di dragaggio del porto del Puntone, visto che le correnti naturali del Golfo, anche prima della costruzione dell’insediamento, fanno della bocca di Fiumara il luogo naturale in cui i sedimenti si depositano. Facciamo un appello alla Provincia di Livorno eall’sessore alla difesa delle coste Anna Maria Marrocco, coordinatrice del tavolo permanente sui fanghi di Bagnoli, per cercare un confronto con il comune di Scarlino e poter capire se esistono le possibilità di conferire nei prossimi anni il dragaggio del porto nelle vasche di colmata del porto piombinese».
Stefanini poi risponde alle ultime precisazioni del sindaco Bizzarri. E aggiunge: «Bizzari ha detto che nessuno, da Follonica, ha posto problemi al ripascimento, poi però conferma di non avere avvertito nessuno: ma allora Scarlino è nel tavolo permanente del Golfo solo quando gli fa comodo e non rischia di ricevere pareri negativi sui suoi interventi?».
Ultime riflessioni sulla qualità e sui metodi con cui è stato perfezionato il ripascimento. «Il comune di Follonica deve effettuare il ripascimento solo con sabbia di un certo tipo, se però i campionamenti si fanno a Scarlino dove già 5 anni fa venne sparsa la sabbia del porto è chiaro che i valori sono compatibili con il materiale dragato ma quella sabbia è comunque estranea al Golfo».
Michele Nannini