sabato 22 dicembre 2007

Papa ringrazia

dal sito di bagnolifutura:


Papa, dopo l'Apq svolta per Bagnoli

“Desidero innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la firma dell’importante APQ per i siti di Bagnoli e Piombino, in particolare il ministero dell’Ambiente. Ora per Bagnoli si può parlare effettivamente di una fase di svolta. Finora, infatti, non avevano certezze di quanto accadeva attorno all’area di proprietà della Bagnolifutura, in particolare nella zona a mare: d’ora in poi le avremo, sia per i tempi di realizzazione degli interventi, sia per la disponibilità delle risorse necessarie, sia per il quadro normativo. Da gennaio 2008, così come si sta già da tempo lavorando all’interno dell’area ex Italsider, si comincerà ad operare anche fuori. La certezza del percorso tracciato finalmente consentirà alla nostra società di trasformazione urbana di indire i bandi di gara per la vendita dei suoli”.

Fanghi invece che panettone

La firma dell’Accordo di programma non diminuisce la preoccupazione dei cittadini e del territorio. Né cambia il giudizio negativo sull’operazione ‘Fanghi di Bagnoli’, che resta un caso di cattiva politica ambientale, spreco di risorse pubbliche e scarsa democrazia. Verificheremo i contenuti dell’accordo sottoscritto a Roma, poiché il Sindaco ha firmato senza che nessuno a Piombino conoscesse la versione definitiva. Se è vero -ma controlleremo bene- che le condizioni della Regione Toscana sono state accolte, allora difficilmente riusciranno a fare qualcosa e di questo dovranno preoccuparsi anche a Napoli.

Ormai l’amministrazione comunale di Piombino avrebbe firmato qualsiasi cosa pur di salvare la faccia e gli interessi politici di qualcuno. In pratica la Regione le ha detto in faccia che quello che avevano preparato era un accordo sbagliato, incerto e in alcuni punti illegittimo. Ma nessuno vuole ammettere le proprie responsabilità e le proprie incapacità. A questo proposito ricordiamo al Sindaco che il rispetto delle leggi regionali è anche cosa sua, non solo della Regione, e francamente essere costretti a ricordaglielo ci turba molto.

Ne è venuto fuori un accordo firmato sulla testa di Piombino e dell’intero territorio. Sorprende la mancanza di coerenza del Comune, Sindaco e assessore all’ambiente in testa: a luglio dovevano arrivare i rifiuti pericolosi, poi solo quelli contaminati presentati come materiali innocui; fino a settembre si dovevano trattare prima di utilizzarli, ora si prevede di buttarli in mare senza alcun trattamento; prima il Comune avrebbe preso i rifiuti di Bagnoli senza inserire la bonifica di Piombino, poi la Regione (anche su sollecitazione del Comitato No Fanghi) ha costretto il Comune a fare marcia indietro e rovesciare le priorità.

Molte contraddizioni e nessuna trasparenza. Il giorno della firma tutti cantano vittoria, ma sanno benissimo che i guai cominciano ora e che lo stesso cronoprogramma -ammesso che non sia stato modificato anch’esso- non sarà rispettato. Noi in nome delle migliaia di cittadini che si sono mobilitati manterremo in piedi le nostre iniziative, compresi i ricorsi al TAR e non smetteremo di denunciare all’opinione pubblica l’errore grande di questa operazione, conclusa frettolosamente alla vigilia di Natale, coi cittadini piombinesi che hanno ricevuto fanghi al posto del panettone

venerdì 7 dicembre 2007

Se non è zuppa è pan bagnato

Il sindaco di Piombino ha presentato oggi alla stampa il testo del “nuovo” accordo quadro Piombino-Bagnoli sbandierando pomposamente modifiche sostanziali al vecchio accordo che porterebbero a “garanzie ambientali, finanziarie, ricerca scientifica e bonifiche”

A un primo sguardo il nuovo sembra una fotocopia del vecchio con modifiche marginali che non ne alterano la discutibile sostanza; rimandando per ora una analisi più approfondita alla ricerca anche del mantenimento degli impegni pubblicizzati dalle figure istituzionali, e in particolare dall’assessore regionale Bramerini, vorrei capire la consistenza delle novità introdotte.

Cominciamo con le garanzie di natura ambientale: dice il sindaco “Per quanto riguarda il primo punto, relativo alle garanzie ambientali, c’è la certezza che i materiali che arriveranno sono tutti “non pericolosi” e depurati anche dei cosiddetti “hot spot”.”. Del 1.300.000 mc di materiali della colmata di Bagnoli il vecchio accordo prevedeva di usarne direttamente 400.000; per gli altri 900.000 mc era previsto un (discutibile) trattamento di vagliatura e lavaggio prima dell’utilizzo; ora invece sono tutti buoni per Legge.

Fra le paure di chi giudica negativamente questa manovra, c’è anche quella di far nascere un polo per il trattamento dei rifiuti, e a questo proposito si legge nell’accordo: “Tutte le operazioni afferenti la cessione di volumi disponibili ad altri soggetti, diversi dai sottoscrittori del presente Accordo, saranno oggetto di successivi specifici Accordi di Programma … Nel totale delle risorse di cui al comma 1, non vengono computate le risorse derivanti dalla cessione, ad altri soggetti, dei volumi residui disponibili nelle vasche di raccolta di Piombino pari a circa 1.411.000 mc”; inoltre nel vecchio accordo era evidenziata “la presenza di una azienda che si sta specializzando nel trattamento di rifiuti derivantidall’industria siderurgica con l’obiettivo di trasformarli in materiale per costruzione di strade;” che nel nuovo è diventata “la presenza, nel SIN di Piombino, di un’azienda che si sta specializzando nel trattamento di rifiuti;” Rifiuti di qualsiasi tipo?

Per le garanzie di natura finanziaria, in effetti quelle che erano risorse differite da trovare con la vendita degli spazi delle vasche, sono coperte per la gran parte con risorse che verranno erogate, rimandate in ogni caso al 2009, nell’ambito del FAS 2007/2013; un’appunto va però fatto: in varie parti dell’accordo e relativo allegato tecnico queste risorse vengono imputate al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ma credo che il FAS, rientrando nel Quadro Strategico Nazionale, sia gestito dal Ministero per lo sviluppo economico: e se Bersani (o chi sarà al suo posto nel 2009) dicesse “allora chiedeteli a Pecoraro (o chi sarà al suo posto nel 2009)!”

Interessante sembra l’ingresso nell’accordo di attività di ricerca e sperimentazione tecnologica “Una questione che apre nuove prospettive per Piombino, in termini di arricchimento di competenze e di crescita dal punto di vista culturale e scientifico” dice Anselmi; ma andando a vedere si trova:

27. L’avvio delle attività di sperimentazione di tecniche e tecnologie innovative per la gestione dei sedimenti inquinati verrà finanziato con risorse pari a € 2.071.000,00 (corrispondenti al 5 % delle risorse destinate alla gestione dei sedimenti pericolosi presenti sul sito di Piombino e nel sito di Napoli Orientale)

Per le attività di sperimentazione di cui al comma precedente, i Ministeri coinvolti intendono avvalersi dell’ICRAM, … attribuendo al medesimo Istituto le risorse di cui all’articolo 4, comma 27.

Ma l'ICRAM non è già coinvolto in queste attività? dov'è la novità? forse nel dare una fettina di torta a chi ne era stao escluso...

Per il ruolo centrale che Piombino viene ad assumere dice il sindaco: “Entro i quattro mesi successivi alla firma dell’accordo, infatti, saranno dettate le linee guida per le bonifiche del Sin di Piombino, con la caratterizzazione del sito in rapporto ai piani industriali delle aziende (Lucchini, Dalmine, Magona) ). Prevista inoltre la messa in sicurezza della colmata di Piombino Nord, area del padule. Il tutto in in visione di centralità di Piombino che troverà nell’aggiornamento del codice ambientale la sua sanzione normativa”

E fra i vari presupposti dell’accordo troviamo

CONSIDERATO che il presente Accordo rappresenta parte integrante della più ampia intesa ad oggi in corso di definizione e che comprende le bonifiche del SIN di Piombino nonché contestualmente il piano industriale delle imprese insediate; Gli obiettivi di reindustrializzazione e di bonifica dei siti sono perseguiti in modo congiunto, garantendo l’adeguata informazione e partecipazione del pubblico.

Relativamente al Sito di Interesse Nazionale di Piombino, in coerenza con quanto richiesto dal Ministero dello Sviluppo Economico con la nota di cui alle premesse, entro il termine di quattro mesi dalla sottoscrizione del presente Accordo, gli enti pubblici firmatari si impegnano in maniera coordinata e ciascuno per le proprie competenze, a completare le istruttorie necessarie ad addivenire ad un apposito Accordo di Programma con le imprese insediate nel Sito medesimo, ed avente i seguenti contenuti:

· declinazione e modalità di attuazione del piano industriale delle imprese insediate;

· linee di intervento per le bonifiche delle aree a terra;

· modalità di attuazione della messa in sicurezza dell’area della colmata di Piombino nord.

Ultima nota, nel nuovo accordo compaiono due nuovi soggetti: il Ministero dell’Università e ricerca (sembrava strano che un ministro piombinese non fosse ancora comparso) e il Circondario Val di Cornia; e chi è il presidente del circondario…? Gianni Anselmi

mercoledì 28 novembre 2007

Siamo andati in consiglio comunale

Siamo andati in consiglio comunale, per portare la voce di 5000 persone…

Emozionati e tremanti, credevamo giusto sentire il parere di tutta la popolazione…

… anche se ci hanno guardati come marziani…

continuavamo a essere ingenuamente allegri

perché sapevamo di essere molti…

credevamo che i consiglieri rappresentassero la popolazione

e fossero in grado di interpretarne la volontà ragionando con le proprie teste;

ma abbiamo visto un branco di pecoroni obbedienti al volere di chi li comanda.

E a chi cerca di dissentire...

viene prontamente mostrato il cartellino

ahi… ahi… ahi…




mercoledì 21 novembre 2007

mettici la faccia

HAI MESSO LA TUA FIRMA ORA METTICI LA FACCIA

Il 27 NOVEMBRE 2007 ore 9,30

DIFENDIAMO IL DIRITTO DI ESSERE CONSULTATI CON UN REFERENDUM

In 4575 abbiamo firmato la petizione contro l'arrivo dei fanghi di bagnoli e per chiedere un referendum per dare ai cittadini l'ultima parola.

Una commissione "tecnica" ha dichiarato inammissibile il referendum, il consiglio comunale deve decidere se accettare o ribaltarne il parere; con la nostra presenza in municipio sosteniamo la richiesta di questo nostro diritto democratico.

PIOMBINO I SUOI FANGHI CE L’HA:

In 200 ettari dell'area industriale libera da impianti ci sono 10 milioni e mezzo di tonn. di scorie industriali: e ogni anno se ne aggiungono un altro milione!

L'AREA INDUSTRIALE DEVE ESSERE BONIFICATA

Se non si bonifica l'area industriale non si spostano i carbonili, non ci sara' nessun sviluppo portuale perche' mancano le aree oggi occupate dai rifiuti industriali.

TOGLIERE INQUINAMENTO NO IMPORTARLO DA FUORI PIU' AMBIENTE, PIU' SALUTE, PIU' OCCASIONI DI DIVERSIFICARE L'ECONOMIA CITTADINA.


domenica 11 novembre 2007

FangopoliQuattro 4



FangopoliQuattro 3



FangopoliQuattro 2





FangopoliQuattro 1





venerdì 2 novembre 2007

Inammissibile

Inammissibile consultare i cittadini?

Una commissione in maggioranza nominata dall'Amministrazione Comunale - dunque a tutti gli effetti di parte - ha dichiarato "inammissibile il referendum consultivo sull'arrivo dei fanghi di Bagnoli a Piombino".

Essendo una commissione tecnica doveva esclusivamente verificare se la richiesta avanzata era compatibile con il regolamento dello Statuto Comunale. Lo Statuto è preciso e non dà spazio a fantasiose interpretazioni, elenca le cinque materie in cui non è consentito il referendum. Nessuna di queste, nemmeno lontanamente, è assimilabile alla materia su cui è stato richiesto il referendum.

Ci si è invece,voluti avventurare in un giudizio che non è tecnico ma politico: cioè che la materia non riguarda solo Piombino. Chi se non i piombinesi e il loro territorio subiranno le conseguenze di questa scelta?

Chi se non il sindaco di Piombino e il Consiglio Comunale dovranno firmare o respingere un accordo per il conferimento dei fanghi di Bagnoli?

In realtà ci si nasconde dietro un parere "tecnico" perché non ci si vuole assumere la responsabilità tutta politica di negare ai cittadini il diritto di esprimere la loro opinione.

Siamo di fronte ad un atto di codardia politica e di disprezzo per la democrazia partecipata.

Si ha un bel parlare di crisi della politica, di " Grillismo ", della disaffezione dei cittadini verso i partiti e le istituzioni. Invece di favorire la partecipazione, a cominciare dalle decisioni importanti che riguardano la comunità, si nega ai cittadini persino la possibilità di essere consultati, visto che questo chiede il referendum.

Si dica allora che si teme il giudizio della gente, che il manovratore non vuole essere disturbato.

Come ha dichiarato il " difensore" civico (membro della Commissione) " se alla gente non gli va bene quello che decide questa maggioranza, quando tornerà a votare la potrà cambiare "(!)

Insomma, state alla larga dalla partecipazione democratica e accontentatevi di votare ogni cinque anni !

Facciamo, dunque, appello alla società civile, alle forze politiche che già si erano pronunciate a favore, ai cittadini che fin qui ci hanno supportato e chiesto di rappresentare il loro dissenso, affinché il Consiglio Comunale, chiamato a dire l'ultima parola sul Referendum ribalti la decisione presa e consenta lo svolgimento di una consultazione democratica.

Di cosa hanno paura ? Se pensano di avere argomenti convincenti a sostegno dell'operazione fanghi li espongano ai cittadini e provino ad ottenere il loro consenso.

E' così che funziona la democrazia.

domenica 28 ottobre 2007

Replica del Comitato

Replica del Comitato No Fanghi all’intervista del Sindaco

La città vuole il referendum. …e la verità


Se esiste un nuovo accordo su Bagnoli rendetelo pubblico, altrimenti non fate proclami inutili. L’intervista rilasciata dal sindaco Anselmi al “Corriere Etrusco” lascia emergere chiaramente che il tanto decantato “nuovo accordo” esiste solo nelle intenzioni e negli annunci. Una cosa è certa: il progetto vecchio, l’unico attualmente esistente, non va più bene neanche a loro. Sindaco e maggioranza, che per mesi lo hanno strenuamente difeso e sbandierato come occasione epocale per la città di Piombino, ora si sbracciano per dire che quell’accordo non esiste più e che lo modificheranno radicalmente.

Ma senza la mobilitazione popolare, Anselmi avrebbe firmato già a luglio una bufala di proporzioni storiche: arrivo di rifiuti pericolosi, assenza di risorse per la copertura delle spese, nessun rapporto con la bonifica del SIN di Piombino, un porto fatto di vasche di rifiuti e non di banchine, nessuna seria consultazione. E ora vorrebbe addirittura accreditarsi come colui che ha scongiurato il pericolo, migliorando l’accordo che difendeva fino a pochi giorni fa. Il Sindaco confessa che “la cosa è stata sollecitata da Roma e non chiesta da noi”, quindi se cade il governo o “se un giorno arriva un comunicato che da Roma dice che l'operazione non sarà fatta più...“ Sembra addirittura auspicare che una circostanza esterna o accidentale gli levi le castagne dal fuoco.

Sarebbe meglio che i nostri amministratori si assumessero le loro responsabilità e ammettessero pubblicamente di aver fatto flop. Invece sembrano voler proporre alla città un nuovo bluff. O hanno sbagliato prima a difenderlo o sbagliano ora a cambiarlo. Non è così che si rafforza la credibilità delle istituzioni. Non si può governare per tentativi o andando alla cieca, e soprattutto non si possono dire bugie. La stessa intervista ne contiene diverse: si vuole qualche esempio documentato che riguarda il merito del progetto?

1) il sindaco dice che prima i materiali dovevano essere trattati non per andare in vasca ma per il sottofondo stradale: falso, perché il punto b art. 7 dell'accordo di programma prevede di ricevere per le vasche 600.000 mc., di cui 400.000 idonei al refluimento diretto e 200.000 previo trattamento. Sta scritto nell’Accordo di Programma presentato il 31 luglio.

2) il sindaco afferma che Nerli, presidente dell’A.P. di Napoli, avrebbe dichiarato che il trasferimento nelle vasche piombinesi significa anticipare consistentemente i tempi dello smantellamento della Colmata. Falso anche questo, ecco la dichiarazione ufficiale di Nerli fatta alla commissione di vigilanza pochi giorni fa: “se l'accordo si firma entro ottobre, si risparmiano cinque mesi...” 44 milioni di soldi pubblici in più per 5 mesi in meno (riportata da "Cronache di Napoli" del 19 ottobre 2007). Ma l'accordo non si firmerà entro ottobre, quindi lo scarto si ridurrà ancora.

Dispiace inoltre constatare che il sindaco continua ad offendere il comitato (e soprattutto le migliaia di cittadini che lo hanno seguito) riducendo l'impegno civico a "operazione politica", denotando ancora una volta scarsa indole democratica e di soffrire della sindrome del complotto. Il comitato non è un gruppo di poche persone, ma un movimento popolare che dura da tre mesi, come da molto tempo non si vedeva in questa città. In nome dei molti cittadini attivi e preoccupati per la situazione ambientale di Piombino, riteniamo prioritario il referendum e non più annunci sull'inesistente, e se mai ci sarà un accordo nuovo, esso deve essere reso noto al consiglio comunale e alla cittadinanza, affinché si inizi un nuovo e vero percorso di partecipazione democratica.

Infine altre tre cose, sempre nel merito.

Il sindaco, che si è sempre mostrato sicuro sulla composizione della colmata di Bagnoli, ammette in modo sconcertante di non sapere niente sul contenuto delle discariche della Lucchini a Piombino, nella sua città.

Dice che tutto si riduce a “operazione portuale”, ma ciò dovrebbe preoccupare non poco la stessa Autorità Portuale, poiché un refluimento tal quale dei sedimenti e della colmata di Bagnoli comporterebbe seri rischi per la possibilità di convertire le vasche in banchine, sia per ragioni qualitative (non devono risultare inquinate) che statiche. E’ già accaduto a Livorno che dopo il riempimento delle vasche con rifiuti, esse non sono risultate idonee agli usi portuali.

Infine ci informa che la strada 398 si farà con il CIC prodotto dalla TAP, che se va bene inizierà a lavorare nel 2009. Senza considerare che il progetto della 398 non c’è ancora (e che anche questo si attende da dieci anni!) ed è la condizione essenziale per ricevere finanziamenti: ma quanto ci vorrà in questo modo a realizzare l’opera? Perfino la 398 fino al porto sembra allontanarsi. Non sarebbe stato meglio lavorare seriamente al suo progetto e alle bonifiche, anziché arrovellarsi dietro all’incomprensibile affaire Bagnoli?

Il Comitato No Fanghi

venerdì 26 ottobre 2007

Convegno legambiente

LEGAMBIENTE

Direzione nazionale
Comitato regionale toscano
Circolo Piombino-Val di Cornia

IL PROBLEMA DEI RIFIUTI INDUSTRIALI

DA PIOMBINO A BAGNOLI

Piombino, Quartiere "Porta a terra Desco" (città vecchia)
Via Cellini 9
Lunedì 29 ottobre 2007
Ore 15.30

Introduce

Adriano Bruschi, Presidente Legambiente Piombino

Intervengono

Stefano Ciafani, Responsabile scientifico nazionale Legambiente David Pellegrini, Ricercatore Icram

Seguirà un dibattito

Conclusioni

Lucia Venturi, segreteria nazionale Legambiente

Sono invitati:

Il Sindaco di Piombino

L'assessore all'ambiente della Provincia di Livorno L'assessore all'ambiente della Regione Toscana Il comitato NO FANGHI

L'autorità portuale di Piombino

Le rappresentanze istituzionali dei comuni limitrofi Le rappresentanze delle aziende

Le organizzazioni sindacali e di categoria

martedì 23 ottobre 2007

Commissione referendum

SALTA LA COMMISSIONE CHE DEVE DECIDERE SUL REFERENDUM!!!

Ancora un rinvio nella vicenda dei rifiuti di Bagnoli. Questa volta lo stop è burocratico e riguarda la commissione tecnica incaricata di valutare la richiesta di referendum da parte del comitato No Fanghi. Il rappresentante nominato dal comitato Paolo Benesperi ha infatti ravvisato un errore nella delibera che indiceva la riunione della commissione, perché parlava di referendum sull’accordo di programma Comune – Regione – Ministeri, mentre il referendum per il quale il comitato ha raccolto le firme e avanzato la richiesta non sull’accordo ma sull’arrivo dei fanghi. Benesperi ha sollevato la questione procedurale e la commissione ha ravvisato che fosse necessario rifare la delibera che istituisce la commissione e che indice la riunione.

«Bisogna ricominciare tutto daccapo - spiega Paolo Benesperi La verità è che ora la giunta deve fare una nuova delibera per nominare una nuova commissione. Praticamente è stato tutto azzerato per gli errori che ha fatto la giunta comunale».

«E’ stato un incontro interlocutorio – afferma l’altro consulente tecnico, l’avvocato Renzo Grassi, nominato dal Comune – ci siamo aggiornati a breve, anche perché entro il 31 la commissione deve dare il proprio giudizio, che ricordiamolo è tecnico e non politico, sull’ammissibilità o meno del referendum».



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giovedì 18 ottobre 2007

Io bevo acqua Pejo

Dal Tirreno di stamani(ieri) -“Ecco il nuovo accordo: sviluppo del porto e bonifiche per la città di Piombino” è il titolo dell’incontro con l’assessore Bramerini programmato per stasera alle ore 21 alla sala del Perticale - .

Ci sono andato, e la Bramerini c’era accompagnata dal solito manipolo di tecnici della Regione; insieme c’era il futuro ex-sindaco Gianni Anselmi col solito codazzo di politici e faccendieri locali.

La Bramerini non ha aperto bocca e non c’era nessun documento che illustrasse questo ipotetico nuovo accordo; la presentazione del “nuovo accordo” è stata quindi fatta da Anselmi che, prendendo le distanze dichiarando che non è che lo vuole a tutti i costi, ha presentato quelle che considera le principali modifiche: i fanghi di Bagnoli non saranno trattati o stoccati a Piombino; bene, dirà qualcuno, allora rimangono a Bagnoli! no… no… no… è tutto molto più semplice: si portano a Piombino e si mettono direttamente nelle vasche senza nessun trattamento…Ma come!? Prima era necessario almeno lavarli e ora vanno bene così come sono? Certamente!!! Lo dice la legge… e se lo dice la legge allora vanno bene .?.?.?.!

Io non bevo l’acqua dell’acquedotto; certo è controllata tutti i giorni, è sicuramente conforme ai valori di legge… Legge?? Quale legge??? e se la legge cambia, quella che prima era cattiva diventa buona? e perché si chiama “acqua del sindaco”? …vuoi vedere che la legge la fa….chi???…

Io bevo acqua Pejo; viene dai monti, questi monti (Gran Zebrù e Ortles)


E tra i monti e la sorgente non ci sono insediamenti umani; l’ho visto con i miei occhi, ci sono stato; le uniche cose che possono sporcarla sono le cacche delle marmotte e delle aquile. Anche la levissima viene da quei monti, ma io non bevo neanche la levissima, perché ho visto dove è: tra i monti e la sorgente c’è tutto un paese, anzi una città: Bormio, con migliaia di persone e molteplici attività umane.

E i fanghi chi se li beve? Chi crede che basta fare una legge per far diventare buona una cosa cattiva!

Sono buoni se corrispondono ai valori della colonna B della tabella dm 471/99? Si, sono buoni per realizzare zone industriali, ma non per zone residenziali perché questi valori sono da 10 a 100 volte maggiori di quelli della colonna A; ma se il legislatore si preoccupa di determinare una colonna A, significa che riconosce pienamente che valori superiori a quelli di questa colonna sono dannosi per la salute umana.

E voi che acqua bevete?

mercoledì 10 ottobre 2007

C'era una volta

C'era una volta " UNA SVOLTA EPOCALE"

L'avevano definito "UNA SVOLTA EPOCALE", un accordo, quello sui fanghi di Bagnoli, da cui sarebbe dipeso il futuro di questa città.

Ci sono voluti due mesi di puntuale e argomentata opposizione del Comitato NOfanghi sostenuto da migliaia di cittadini per far emergere una sconcertante verità: Quell'accordo non ha consistenza giuridica (mancano certificazioni, autorizzazioni e valutazioni di impatto ambientale) ne finanziaria (non ci sono i tanto decantati 274 milioni di euro) e non ci sono soprattutto le garanzie ambientali (vi ricordate il rilancio della TAP per i trattamenti e nuovi investimenti per tecnologie di disinquinamento? Non se ne parla più). Di quell'accordo distribuito in carta pregiata a colori a ben 18.000 famiglie, in piedi non c'è rimasto praticamente NIENTE.

Ora si parla di una "nuova bozza d'accordo", della messa a punto di nuove "garanzie" e ricerca di finanziamenti che per ora non si trovano.

A questo punto, ancora con più forza e determinazione torniamo a chiedere:" Perché si vuole a tutti i costi portare a Piombino la colmata di Bagnoli"? E ancora come chiedono molti cittadini dotati di buon senso " perché se è tutta roba buona non se la tengono loro?"

Noi lo ribadiamo: Nessuno si crei false illusioni : NON UN KILO DI FANGHI DI BAGNOLI DEVE ARRIVARE A PIOMBINO. Bagnoli ha il diritto di essere bonificata ma altrettanto diritto ne ha Piombino che ogni anno produce un milioni di tonnellate di rifiuti industriali e che ne ha stoccate decine di milioni nella sua area industriale.

E' ora che l'amministrazione comunale dichiari l'ammissibilità del Referendum, NESSUNA DELLE RAGIONI PER CUI E' STATO RICHIESTO E' VENUTA MENO.

Sarebbe, infine, corretto e democratico che il nascituro Partito Democratico (forza determinante nella maggioranza del governo della città) facesse conoscere ai propri elettori, prima delle "primarie"cosa intende fare sul Referendum. Sarebbe grave che il primo atto politico di un partito che si fregia del nome "DEMOCRATICO" fosse la negazione del diritto dei cittadini a dire la loro sull'ambiente, la salute e il futuro della città. Recita uno slogan di un bel manifesto affisso in questi giorni "SONO UN DEMOCRATICO, PERCIO' DECIDO IO" speriamo non resti solo uno slogan elettorale.

REFERENDUM!

sabato 6 ottobre 2007

TG3 5 ottobre 2007

Il comitato NOfanghi incontra la Regione

La delegazione del comitato NO FANGHI, composta da nove volontari del presidio di Via Ferrer, è stata ricevuta dall'assessore Anna Rita Bramerini e da quattro dirigenti della Regione Toscana giovedì 4 ottobre 2007.

Nell'incontro, durato circa 3 ore , sono stati approfonditi i problemi finanziari, ambientali, giuridici e economici dell'accordo sui fanghi di Bagnoli ed è stato affrontato anche il tema della democrazia partecipata.

La delegazione ha posto subito la domanda che si sono fatti migliaia di cittadini piombinesi e del comprensorio : perché si vogliono spostare milioni di metri cubi di rifiuti industriali da un sito inquinato ad un altro, con dispendio di denaro pubblico ed utilizzando migliaia di navi per un tratto di 400 chilometri?

L'assessore ha detto di comprendere l'inquietudine dei cittadini e si è mostrata assai sensibile alla necessità di bonificare il nostro territorio. Non si è risparmiata nel definire "rifiuti" i materiali di Bagnoli, al contrario dei nostri amministratori comunali che continuano a definirli "materiali", "inerti". Ha giudicato talmente inadeguato e privo di garanzie l'accordo del 31 luglio (così tanto dibattuto nella nostra città città), da non poter essere firmato dal presidente della Regione né da altre amministrazioni pubbliche. Ha confermato la validità del principio di trattare ed utilizzare "in situ" i rifiuti industriali di ciascun territorio inquinato. Ha anche concordato sul fatto che non si possono seguire procedure di emergenza per opere infrastrutturali di grande portata (quali quelle del porto di Piombino), ma che occorre seguire le procedure e le leggi che la regione toscana e il parlamento si sono date in questi anni, compresi strumenti quali la VIA (valutazione di impatto ambientale).

L'impressione avuta da tutti i componenti della delegazione è che l'assessore ed i tecnici della regione si siano trovati a valutare un accordo progettato da Sviluppo Italia, propagandato dal dr. Mascazzini direttore generale del Ministero dell'ambiente e ideato dal ministro Pecoraro Scanio. La Regione toscana sta quindi ricercando maggiori garanzie giuridiche, finanziarie e ambientali presso i ministeri dell'Ambiente , dello Sviluppo economico e tutta la miriade di istituzioni coinvolte, prima di prendere in considerazione il trasferimento dei fanghi di Bagnoli a Piombino.

La delegazione del comitato NO FANGHI ha ribadito la sua convinzione che sia sbagliato il presupposto del" turismo dei rifiuti" alla base dell'accordo, l'insensatezza dell'operazione e la convinzione che questa pregiudichi la bonifica del nostro territorio e metta in pericolo la diversificazione economica raggiunta con tanta fatica in questi anni, a partire dall'agricoltura di qualità, dal turismo, dal sistema dei parchi, tutte attività che hanno determinato ricadute significative sull'occupazione e la qualità della vita.

Su questo, nemmeno la Regione è stata in grado di dare una chiara risposta alla domanda iniziale: perché i rifiuti di Bagnoli devono essere trasportati a Piombino? Anche se, un tecnico della Regione, il Dr. Barca ha evidenziato che ci si trova di fronte ad un accordo anomalo, uno dei pochi, forse l'unico, stipulato in Italia.

La delegazione ha quindi riproposto il referendum consultivo quale strumento efficace per respingere un accordo così complicato e pasticciato, e come occasione per impostare in modo completamente nuovo la bonifica necessaria del nostro territorio, con la partecipazione vera dei cittadini e in sintonia con il piano regionale dei rifiuti.

domenica 30 settembre 2007

Manifesto



mercoledì 26 settembre 2007

INCONTRO AL SENATO

Greenreport 26/9/07

Rifiuti di Bagnoli a Piombino, gli esiti dell´incontro di oggi in Senato

PIOMBINO (Livorno). La commissione ambiente del Senato ha incontrato oggi i rappresentanti del comitato che si batte contro l’ipotesi di trasferimento dei rifiuti dall’ex area industriale di Bagnoli al porto di Piombino.
«Direi che l’incontro è andato molto bene – spiega Paolo Benesperi – c’erano molti senatori e non solo quelli della commissione ambiente e tutti si sono detti molto interessati alla vicenda, e preoccupati del fatto che ci siano ancora molti punti oscuri da chiarire». Non proprio tutti, perché l’unica voce fuori dal coro è stata quella di Altero Matteoli, l’ex ministro dell’ambiente: «Matteoli ha affermato che il sindaco di Piombino si è comportato bene – spiega Benesperi – e che l’operazione è necessaria perché a Bagnoli non c’era possibilità di smaltimento di quelli che lui ha dichiarato non essere neppure rifiuti».
«Noi invece abbiamo spiegato quali sono le criticità di questo progetto – continua l’esponente del comitato – toccando tutti i punti caldi, dal punto di vista giuridico, economico, della sicurezza e dei tempi. Fortunatamente tutti i senatori ad accezione di Matteoli hanno apprezzato la nostra relazione e attraverso il presidente della commissione Tommaso Sodano, si sono impegnati ad effettuare una nuova audizione con sopralluoghi a Napoli e Piombino».
All’incontro ha partecipato anche il senatore della Margherita Francesco Ferrante, che ha ricordato che «in linea generale di solito le bonifiche è bene farle in situ. E nessuno ci ha effettivamente spiegato perché lì a Bagnoli non si potevano smaltire questi rifiuti». Ferrante ha sollevato anche altre due questioni, sostenendo che «le vasche della colmata di Piombino possono essere tranquillamente riempite con i fanghi di dragaggio del porto e/o con i materiali disponibili nelle aree industriali, evitando quindi di ricorrere al turismo dei rifiuti» e che lo “scambio” di favori che consentirebbe a Piombino di realizzare la strada di penetrazione al porto «in realtà è uno scambio impossibile semplicemente perché non esiste alcun progetto di questa strada». Il senatore della Margherita ha concluso confermando la volontà della commissione di approfondire la vicenda attraverso nuove audizioni: «chiederemo al governo di aspettare a prendere una decisione definitiva, perché ci sono ancora troppi punti da chiarire. Una volta compresi bene potremo prendere una decisione in un senso o in un ‘altro e mi auguro che ciò si possa fare evitando di fare un referendum a livello locale».

SPIAGGE AL VELENO



IL GIORNALE DI NAPOLI del 26 Settembre 2007

A GENNAIO IL PROCESSO CONTRO L'EX ASSESSORE E IL PRESIDENTE DELL'AUTORITÀ PORTUALE

SPIAGGE AL VELENO, A GIUDIZIO MONTI E NERLI

Il reato ipotizzato è quello di abuso d'ufficio. Alla sbarra anche Gennaro Cuccaro (dirigente del servizio "Risorsa mare"), Arcangelo Cesarano (subcommissario alla bonifica) e Antonio Tosi (direttore dell'Arpac).

NUNZIA ABATE

Quel litorale andava chiuso. Vietato ai ba­gnanti, alla moltitudine di donne e bambini che d'estate vi si riversano non potendosi per­mettere una vacanza costosa in mete ambi­te. E questo perché le spiagge del litorale di Bagnoli non erano pulite. Mescolate a so­stanze altamente tossiche e dunque perico­lose per la salute pubblica, pericolose a tal punto da poter "procurare sui bambini di­sordine di deficit di attenzione, ritardi men­tali e disordini neuro inerenti allo sviluppo". Parola della Procura della Repubblica di Na­poli che ieri mattina ha ottenuto il rinvio a giudizio delle cinque persone finite al ban­co degli imputati con accuse, contestate a va­rio titolo, di abuso d'ufficio e favoreggia­mento personale. Il giudice delle udienze preliminari Tullio Morello ha disposto il pro­cesso di primo grado di giudizio per Casimiro Monti (ex assessore comunale alla Sanità, Igiene e Mare), Francesco Nerli (come presi­dente della Port Authority), l'ingegnere Gen­naro Cuccaro (dirigente del servizio "risorsa mare", addetto alla balneazione e alla piani­ficazione degli arenili), l'ingegnere Arcangelo Cesarano e Antonio Tosi (rispettivamente subcommissario di governo alla bonifica di Napoli ovest e direttore generale dell'Arpac). I primi quattro rispondono di abuso d'ufficio, gli ultimi due solo di favoreggiamento per­sonale.

L'istruttoria dibattimentale prenderà il via a partire dall'8 gennaio e sarà sovrintesa dai giudici della undicesima sezione penale. Sarà in quella sede che il collegio difensivo tornerà ad affilare le armi, a cercare di dimostrare l'infondatezza del quadro indizia­rio tratteggiato dalla Procura nell'inchiesta sulla gestione del litorale occidentale della periferia napoletana, a pochi passi dalla zo­na della colmata di Bagnoli. «Eravamo spe­ranzosi di aver dimostrato al gup la nostra estraneità ai fatti - commenta l'avvocato Raya, difensore di Casimiro Monti -. Ma evidente­mente il giudice deve aver ritenuto necessa­rio il vaglio dibattimentale. Siamo comunque sereni. Lo eravamo ieri quando ci appresta­vamo ad affrontare l'udienza preliminare e lo siamo oggi che sappiamo di dover affron­tare un processo. Siamo convinti di non aver alcun obbligo di responsabilità in questa vi­cenda e siamo convinti che sia tutto il frutto di un equivoco. A nostro avviso l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio non poggia su ele­menti forti. Si contesta a Monti - prosegue l'avvocato Raya - l'aver favorito dei privati nelle concessioni quando queste concessio­ni erano preesistenti all'insediamento di Monti».

Al centro dell'inchiesta c'è il rilascio o il rinnovo delle concessioni demaniali agli im­prenditori riuniti nel consorzio denominato Comaba, "per l'utilizzo turistico balneare de­gli arenili di Bagnoli e Cordoglio". Secondo l'impostazione accusatoria, l'autorità por­tuale e l'amministrazione comunale avreb­bero deliberato nel febbraio 2003 il rilascio di quindici concessioni per stabilimenti bal­neari inseriti in un progetto presentato dal­la Comaba, e questo benché ci fosse stato il monito da parte del ministero dell'Ambien­te che aveva avvisato delle gravi condizioni ambientali delle spiagge date in gestione ai privati.

lunedì 24 settembre 2007

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Assemblea dibattito con il prof. Enrico Falqui

docente di Analisi e Valutazione Ambientale

corso di Laurea in Architettura dell’Università di Firenze

martedì 25 settembre alle ore 21

presso la sala del quartiere Perticale

questo il prossimo appuntamento

del comitato Nofanghi

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NAPOLI PIU' del 23 Settembre 2007

Il ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio risponde all'interrogazione del deputato Velo

«Colmata Bagnoli, sarà tutto a norma»

Garanzie per la tutela della salute dei cit­tadini e dell'ambiente. Lo ha chiesto, in un'interrogazione al ministro dell'Am­biente Alfonso Pecoraro Scanío, la de­putata dell'Ulivo e sindaco di Campiglia Marittima, Silvia Velo. Quest'ultima è preoccupata per l'accordo di Programma Quadro, che prevede la rimozione e il trasferimento della colmata di Bagnoli, da Napoli a Piombino». Nell'interr Nell'interrogazio­ne, Velo ha quindi chiesto «quali misure

saranno adottate per assicurare che gli interventi siano svolti nel rispetto della normativa vigente». «Lavoriamo con la massima attenzione affinchè tutte le ini­ziative legate al trasferimento dei mate­riali derivanti dalla colmata di Bagnoli alle vasche di Piombino siano effettuate con grande trasparenza e rispetto delle norme: per questo sarà coinvolto ancheil Comando dei carabinieri per la Tutela dell'Ambiente», ha risposto il ministro.

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