sabato 22 dicembre 2007

Papa ringrazia

dal sito di bagnolifutura:


Papa, dopo l'Apq svolta per Bagnoli

“Desidero innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la firma dell’importante APQ per i siti di Bagnoli e Piombino, in particolare il ministero dell’Ambiente. Ora per Bagnoli si può parlare effettivamente di una fase di svolta. Finora, infatti, non avevano certezze di quanto accadeva attorno all’area di proprietà della Bagnolifutura, in particolare nella zona a mare: d’ora in poi le avremo, sia per i tempi di realizzazione degli interventi, sia per la disponibilità delle risorse necessarie, sia per il quadro normativo. Da gennaio 2008, così come si sta già da tempo lavorando all’interno dell’area ex Italsider, si comincerà ad operare anche fuori. La certezza del percorso tracciato finalmente consentirà alla nostra società di trasformazione urbana di indire i bandi di gara per la vendita dei suoli”.

Fanghi invece che panettone

La firma dell’Accordo di programma non diminuisce la preoccupazione dei cittadini e del territorio. Né cambia il giudizio negativo sull’operazione ‘Fanghi di Bagnoli’, che resta un caso di cattiva politica ambientale, spreco di risorse pubbliche e scarsa democrazia. Verificheremo i contenuti dell’accordo sottoscritto a Roma, poiché il Sindaco ha firmato senza che nessuno a Piombino conoscesse la versione definitiva. Se è vero -ma controlleremo bene- che le condizioni della Regione Toscana sono state accolte, allora difficilmente riusciranno a fare qualcosa e di questo dovranno preoccuparsi anche a Napoli.

Ormai l’amministrazione comunale di Piombino avrebbe firmato qualsiasi cosa pur di salvare la faccia e gli interessi politici di qualcuno. In pratica la Regione le ha detto in faccia che quello che avevano preparato era un accordo sbagliato, incerto e in alcuni punti illegittimo. Ma nessuno vuole ammettere le proprie responsabilità e le proprie incapacità. A questo proposito ricordiamo al Sindaco che il rispetto delle leggi regionali è anche cosa sua, non solo della Regione, e francamente essere costretti a ricordaglielo ci turba molto.

Ne è venuto fuori un accordo firmato sulla testa di Piombino e dell’intero territorio. Sorprende la mancanza di coerenza del Comune, Sindaco e assessore all’ambiente in testa: a luglio dovevano arrivare i rifiuti pericolosi, poi solo quelli contaminati presentati come materiali innocui; fino a settembre si dovevano trattare prima di utilizzarli, ora si prevede di buttarli in mare senza alcun trattamento; prima il Comune avrebbe preso i rifiuti di Bagnoli senza inserire la bonifica di Piombino, poi la Regione (anche su sollecitazione del Comitato No Fanghi) ha costretto il Comune a fare marcia indietro e rovesciare le priorità.

Molte contraddizioni e nessuna trasparenza. Il giorno della firma tutti cantano vittoria, ma sanno benissimo che i guai cominciano ora e che lo stesso cronoprogramma -ammesso che non sia stato modificato anch’esso- non sarà rispettato. Noi in nome delle migliaia di cittadini che si sono mobilitati manterremo in piedi le nostre iniziative, compresi i ricorsi al TAR e non smetteremo di denunciare all’opinione pubblica l’errore grande di questa operazione, conclusa frettolosamente alla vigilia di Natale, coi cittadini piombinesi che hanno ricevuto fanghi al posto del panettone

venerdì 7 dicembre 2007

Se non è zuppa è pan bagnato

Il sindaco di Piombino ha presentato oggi alla stampa il testo del “nuovo” accordo quadro Piombino-Bagnoli sbandierando pomposamente modifiche sostanziali al vecchio accordo che porterebbero a “garanzie ambientali, finanziarie, ricerca scientifica e bonifiche”

A un primo sguardo il nuovo sembra una fotocopia del vecchio con modifiche marginali che non ne alterano la discutibile sostanza; rimandando per ora una analisi più approfondita alla ricerca anche del mantenimento degli impegni pubblicizzati dalle figure istituzionali, e in particolare dall’assessore regionale Bramerini, vorrei capire la consistenza delle novità introdotte.

Cominciamo con le garanzie di natura ambientale: dice il sindaco “Per quanto riguarda il primo punto, relativo alle garanzie ambientali, c’è la certezza che i materiali che arriveranno sono tutti “non pericolosi” e depurati anche dei cosiddetti “hot spot”.”. Del 1.300.000 mc di materiali della colmata di Bagnoli il vecchio accordo prevedeva di usarne direttamente 400.000; per gli altri 900.000 mc era previsto un (discutibile) trattamento di vagliatura e lavaggio prima dell’utilizzo; ora invece sono tutti buoni per Legge.

Fra le paure di chi giudica negativamente questa manovra, c’è anche quella di far nascere un polo per il trattamento dei rifiuti, e a questo proposito si legge nell’accordo: “Tutte le operazioni afferenti la cessione di volumi disponibili ad altri soggetti, diversi dai sottoscrittori del presente Accordo, saranno oggetto di successivi specifici Accordi di Programma … Nel totale delle risorse di cui al comma 1, non vengono computate le risorse derivanti dalla cessione, ad altri soggetti, dei volumi residui disponibili nelle vasche di raccolta di Piombino pari a circa 1.411.000 mc”; inoltre nel vecchio accordo era evidenziata “la presenza di una azienda che si sta specializzando nel trattamento di rifiuti derivantidall’industria siderurgica con l’obiettivo di trasformarli in materiale per costruzione di strade;” che nel nuovo è diventata “la presenza, nel SIN di Piombino, di un’azienda che si sta specializzando nel trattamento di rifiuti;” Rifiuti di qualsiasi tipo?

Per le garanzie di natura finanziaria, in effetti quelle che erano risorse differite da trovare con la vendita degli spazi delle vasche, sono coperte per la gran parte con risorse che verranno erogate, rimandate in ogni caso al 2009, nell’ambito del FAS 2007/2013; un’appunto va però fatto: in varie parti dell’accordo e relativo allegato tecnico queste risorse vengono imputate al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ma credo che il FAS, rientrando nel Quadro Strategico Nazionale, sia gestito dal Ministero per lo sviluppo economico: e se Bersani (o chi sarà al suo posto nel 2009) dicesse “allora chiedeteli a Pecoraro (o chi sarà al suo posto nel 2009)!”

Interessante sembra l’ingresso nell’accordo di attività di ricerca e sperimentazione tecnologica “Una questione che apre nuove prospettive per Piombino, in termini di arricchimento di competenze e di crescita dal punto di vista culturale e scientifico” dice Anselmi; ma andando a vedere si trova:

27. L’avvio delle attività di sperimentazione di tecniche e tecnologie innovative per la gestione dei sedimenti inquinati verrà finanziato con risorse pari a € 2.071.000,00 (corrispondenti al 5 % delle risorse destinate alla gestione dei sedimenti pericolosi presenti sul sito di Piombino e nel sito di Napoli Orientale)

Per le attività di sperimentazione di cui al comma precedente, i Ministeri coinvolti intendono avvalersi dell’ICRAM, … attribuendo al medesimo Istituto le risorse di cui all’articolo 4, comma 27.

Ma l'ICRAM non è già coinvolto in queste attività? dov'è la novità? forse nel dare una fettina di torta a chi ne era stao escluso...

Per il ruolo centrale che Piombino viene ad assumere dice il sindaco: “Entro i quattro mesi successivi alla firma dell’accordo, infatti, saranno dettate le linee guida per le bonifiche del Sin di Piombino, con la caratterizzazione del sito in rapporto ai piani industriali delle aziende (Lucchini, Dalmine, Magona) ). Prevista inoltre la messa in sicurezza della colmata di Piombino Nord, area del padule. Il tutto in in visione di centralità di Piombino che troverà nell’aggiornamento del codice ambientale la sua sanzione normativa”

E fra i vari presupposti dell’accordo troviamo

CONSIDERATO che il presente Accordo rappresenta parte integrante della più ampia intesa ad oggi in corso di definizione e che comprende le bonifiche del SIN di Piombino nonché contestualmente il piano industriale delle imprese insediate; Gli obiettivi di reindustrializzazione e di bonifica dei siti sono perseguiti in modo congiunto, garantendo l’adeguata informazione e partecipazione del pubblico.

Relativamente al Sito di Interesse Nazionale di Piombino, in coerenza con quanto richiesto dal Ministero dello Sviluppo Economico con la nota di cui alle premesse, entro il termine di quattro mesi dalla sottoscrizione del presente Accordo, gli enti pubblici firmatari si impegnano in maniera coordinata e ciascuno per le proprie competenze, a completare le istruttorie necessarie ad addivenire ad un apposito Accordo di Programma con le imprese insediate nel Sito medesimo, ed avente i seguenti contenuti:

· declinazione e modalità di attuazione del piano industriale delle imprese insediate;

· linee di intervento per le bonifiche delle aree a terra;

· modalità di attuazione della messa in sicurezza dell’area della colmata di Piombino nord.

Ultima nota, nel nuovo accordo compaiono due nuovi soggetti: il Ministero dell’Università e ricerca (sembrava strano che un ministro piombinese non fosse ancora comparso) e il Circondario Val di Cornia; e chi è il presidente del circondario…? Gianni Anselmi