domenica 28 ottobre 2007

Replica del Comitato

Replica del Comitato No Fanghi all’intervista del Sindaco

La città vuole il referendum. …e la verità


Se esiste un nuovo accordo su Bagnoli rendetelo pubblico, altrimenti non fate proclami inutili. L’intervista rilasciata dal sindaco Anselmi al “Corriere Etrusco” lascia emergere chiaramente che il tanto decantato “nuovo accordo” esiste solo nelle intenzioni e negli annunci. Una cosa è certa: il progetto vecchio, l’unico attualmente esistente, non va più bene neanche a loro. Sindaco e maggioranza, che per mesi lo hanno strenuamente difeso e sbandierato come occasione epocale per la città di Piombino, ora si sbracciano per dire che quell’accordo non esiste più e che lo modificheranno radicalmente.

Ma senza la mobilitazione popolare, Anselmi avrebbe firmato già a luglio una bufala di proporzioni storiche: arrivo di rifiuti pericolosi, assenza di risorse per la copertura delle spese, nessun rapporto con la bonifica del SIN di Piombino, un porto fatto di vasche di rifiuti e non di banchine, nessuna seria consultazione. E ora vorrebbe addirittura accreditarsi come colui che ha scongiurato il pericolo, migliorando l’accordo che difendeva fino a pochi giorni fa. Il Sindaco confessa che “la cosa è stata sollecitata da Roma e non chiesta da noi”, quindi se cade il governo o “se un giorno arriva un comunicato che da Roma dice che l'operazione non sarà fatta più...“ Sembra addirittura auspicare che una circostanza esterna o accidentale gli levi le castagne dal fuoco.

Sarebbe meglio che i nostri amministratori si assumessero le loro responsabilità e ammettessero pubblicamente di aver fatto flop. Invece sembrano voler proporre alla città un nuovo bluff. O hanno sbagliato prima a difenderlo o sbagliano ora a cambiarlo. Non è così che si rafforza la credibilità delle istituzioni. Non si può governare per tentativi o andando alla cieca, e soprattutto non si possono dire bugie. La stessa intervista ne contiene diverse: si vuole qualche esempio documentato che riguarda il merito del progetto?

1) il sindaco dice che prima i materiali dovevano essere trattati non per andare in vasca ma per il sottofondo stradale: falso, perché il punto b art. 7 dell'accordo di programma prevede di ricevere per le vasche 600.000 mc., di cui 400.000 idonei al refluimento diretto e 200.000 previo trattamento. Sta scritto nell’Accordo di Programma presentato il 31 luglio.

2) il sindaco afferma che Nerli, presidente dell’A.P. di Napoli, avrebbe dichiarato che il trasferimento nelle vasche piombinesi significa anticipare consistentemente i tempi dello smantellamento della Colmata. Falso anche questo, ecco la dichiarazione ufficiale di Nerli fatta alla commissione di vigilanza pochi giorni fa: “se l'accordo si firma entro ottobre, si risparmiano cinque mesi...” 44 milioni di soldi pubblici in più per 5 mesi in meno (riportata da "Cronache di Napoli" del 19 ottobre 2007). Ma l'accordo non si firmerà entro ottobre, quindi lo scarto si ridurrà ancora.

Dispiace inoltre constatare che il sindaco continua ad offendere il comitato (e soprattutto le migliaia di cittadini che lo hanno seguito) riducendo l'impegno civico a "operazione politica", denotando ancora una volta scarsa indole democratica e di soffrire della sindrome del complotto. Il comitato non è un gruppo di poche persone, ma un movimento popolare che dura da tre mesi, come da molto tempo non si vedeva in questa città. In nome dei molti cittadini attivi e preoccupati per la situazione ambientale di Piombino, riteniamo prioritario il referendum e non più annunci sull'inesistente, e se mai ci sarà un accordo nuovo, esso deve essere reso noto al consiglio comunale e alla cittadinanza, affinché si inizi un nuovo e vero percorso di partecipazione democratica.

Infine altre tre cose, sempre nel merito.

Il sindaco, che si è sempre mostrato sicuro sulla composizione della colmata di Bagnoli, ammette in modo sconcertante di non sapere niente sul contenuto delle discariche della Lucchini a Piombino, nella sua città.

Dice che tutto si riduce a “operazione portuale”, ma ciò dovrebbe preoccupare non poco la stessa Autorità Portuale, poiché un refluimento tal quale dei sedimenti e della colmata di Bagnoli comporterebbe seri rischi per la possibilità di convertire le vasche in banchine, sia per ragioni qualitative (non devono risultare inquinate) che statiche. E’ già accaduto a Livorno che dopo il riempimento delle vasche con rifiuti, esse non sono risultate idonee agli usi portuali.

Infine ci informa che la strada 398 si farà con il CIC prodotto dalla TAP, che se va bene inizierà a lavorare nel 2009. Senza considerare che il progetto della 398 non c’è ancora (e che anche questo si attende da dieci anni!) ed è la condizione essenziale per ricevere finanziamenti: ma quanto ci vorrà in questo modo a realizzare l’opera? Perfino la 398 fino al porto sembra allontanarsi. Non sarebbe stato meglio lavorare seriamente al suo progetto e alle bonifiche, anziché arrovellarsi dietro all’incomprensibile affaire Bagnoli?

Il Comitato No Fanghi

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