martedì 28 agosto 2007

LA BONIFICA DI BAGNOLI

LA BONIFICA DI BAGNOLI: CONFLITTO D'INTERESSE SUI CONTROLLI A TUTELA DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE

Prof. Benedetto De Vivo Ordinario di Geochimica Ambientale Università di Napoli Federico II Dipartimento di Scienze della Terra Via Mezzocannone 8, 80134 Napoli

Le ultime notizie riportate dalla stampa (in particolare l'articolo di Angelo Carotenuto su La Repubblica, del 3 marzo 2007) gettano una luce inquietante sulla la mancata bonifica dell'arenile, e dei suoli ex-industriali ex-ILVA e Eternit (i suoli ex Federconsorzi - ora Città della Scienza, Cementir, e altri, non sono stati oggetto né di attività di monitoraggio ambientale né tanto meno di bonifica). Lo scrivente in qualità di ex-componente della Commissione di Esperti, nominata dal Governo, a supporto tecnico del Comitato di Alta Sorveglianza per la bonifica dei siti ex-industriali ed eliminata nel 2001, al passaggio delle consegne fra Bagnoli SpA e Bagnolifutura SpA, è testimone del fatto che la stessa Commissione, in uno dei suoi ultimi atti, a conclusione delle attività di monitoraggio, approvò un Progetto di bonifica dei suoli che prevedeva due fasi di intervento: una prima fase di soil washing (lavaggio dei suoli contaminati) a cui avrebbe dovuto fare seguito NECESSARIAMENTE (ma così non è avvenuto) una seconda fase di desorbimento termico per l'eliminazione dai suoli stessi degli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) e di contaminanti metallici. Senza quest'ultima fase è impossibile eliminare dalle matrici ambientali gli IPA, che sono dei composti organici altamente cancerogeni, che possono rimanere in eterno nei suoli e nell'arenile di Bagnoli. La notizia sorprendente (ma non per me!) riportata dalla stampa è che il soil washing utilizzato dalla società De Vizia per eliminare gli IPA, che non ha "funzionato" per le sabbie dell'arenile (a seguito di verifiche effettuate dall'ARPAC, infatti, si è registrato un abbattimento solo del 10% della quantità di inquinanti) avrebbe, al contrario, inspiegabilmente funzionato (un miracolo?) per i suoli dei siti ex-industriali... L'altra notizia è poi che la decontaminazione da IPA nelle sabbie dell'arenile sarebbe impossibile da ottenere! Sono dichiarazioni che lasciano senza parole, e che certificano che buona parte delle risorse pubbliche che si sono impegnate e che ancora si impegneranno per Bagnoli sono state praticamente sperperate. Se anche per i suoli ex-industriali e' stato utilizzato come strumento di decontaminazione degli IPA solo il soil washing, senza utilizzare il desorbimento termico, allora possiamo essere sicuri che tale sistema non può aver funzionato nemmeno per i suoli ex-industriali. Viene in tal modo alla luce il grave problema del conflitto di interessi determinato dal fatto che i controlli analitici sulle attività di bonifica potrebbero essere stati effettuati dalla stessa Bagnolifutura, attraverso le"certificazioni" di un suo laboratorio interno denominato Centro Campano Tecnologie e Ambiente , costituito anche con fondi strutturali della Regione Campania e qualificato improvvidamente come Centro di Eccellenza di Ricerca. La sopraccitata Commissione di Esperti espresse parere negativo, anche in sede di Conferenza dei Servizi, sulla costituzione di tale Laboratorio all'interno della Bagnolifutura non solo in ragione dell'evidente grave conflitto di interesse che si sarebbe determinato, ma anche perché l'operazione non trovava alcuna giustificazione tecnico-economica. Non si ravvisava, in altre parole, alcuna necessità di costituire un doppione dell'ARPAC, struttura pubblica già operante in Campania. Il nodo oggi viene al pettine: se l'ARPAC, effettuati i controlli, sulle sabbie dell'arenile, rileva che il solo trattamento di soil washing ha determinato solo una parziale decontaminazione da IPA , non ci si può non chiedere se la stessa ARPAC, per i suoli ex-industriali, abbia effettuato i controlli dovuti, secondo protocolli e procedure internazionalmente riconosciuti, oppure se si sia limitata a prendere atto delle "certificazioni" del Centro Campano Tecnologie e Ambiente, ossia della stessa Bagnolifutura? Come commento generale, che va ben al di là del problema specifico di Bagnoli, credo che si debba rimarcare che il problema ambiente non può diventare un'occasione di sperpero di risorse pubbliche sulla spinta delle giuste preoccupazioni dei cittadini. La protezione e il ripristino di condizioni ambientali naturali, con l'eliminazione dei veleni immessi da attività antropiche, andrebbero attuati seguendo procedure e protocolli garantiti dalla legge, con controlli sostanziali e non solo formali. In altre parole le verifiche non possono esaurirsi con la richiesta di "certificazioni" formali che, in un Paese come il nostro, TUTTI sono assolutamente in grado di produrre. In assenza dei sopracitati controlli sostanziali non si possono accettare come risultati di qualità, nessun tipo di analisi, ivi comprese quelle prodotte sotto il cappello di un qualche Ente pubblico (Università, CNR o altro..). Risultati negativi come quelli di Bagnoli giustificano la scarsa fiducia dei cittadini nelle Istituzioni. Gli stessi cittadini, senza farsi strumentalizzare da questo o da quel partito politico, dovrebbero organizzarsi in Comitati Civici, prendendo esempio da quelli che sorgono negli USA nel campo ambientale a difesa della salute pubblica anche di fronte ad iniziative governative. Spesso questi Comitati non fidandosi delle analisi che vengono fornite da organi governativi, procedono autonomamente a controlli random delle matrici ambientali per verificare ex-post, se le procedure tecniche utilizzate hanno conseguito i risultati attesi

dal Bollettino delle Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia del 25 marzo 2007

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono uno studente 15enne che facendomi un idea sulla questione, penso che dietro a tutto questo ci sia comitato di persone interessate solo al profitto che probabilmente ricaveranno(persone ovviamente legate al porto), perchè è impossibile non rendersi conto che abbiamo già abbastanza problemi con le NOSTRE discariche piene di rifiuti non smaltiti. purtroppo Piombino ha un tasso altissimo di persone ammalate di cancro, sarebbe meglio non incrementarlo....

email: giangi92hmracing@hotmail.it