martedì 1 gennaio 2008

Sull'intervista a Bersani

Quella al ministro Bersani ha tutta l’aria di essere un'intervista procurata e richiesta dalle gerachie locali del PD, evidentemente preoccupate dalla stessa operazione che hanno a tutti i costi voluto. Aldilà della sospetta magnificenza di aggettivi ('splendida operazione', 'grande idea', 'grande cosa' ...) le dichiarazioni del ministro destano preoccupazione e forniscono alcune inequivocabili conferme. In particolare:

- che le operazioni "Colmata Bagnoli" e "bonifica e reindustrializzazione di Piombino" non sono collegate;

- che tutti hanno cercato di "dare una mano" al Sindaco, e non si capisce perché se l'operazione è splendida come si tenta di far credere;

- che non sono stati ancora definiti i rapporti con le imprese private per le bonifiche di loro competenza.

Se l'operazione tenta di tenere insieme sviluppo del porto, infrastrutture, bonifiche del SIN di Piombino e reindustrializzazione, questo merito non è certo di chi avrebbe firmato un' intesa a Luglio solo per i fanghi di Bagnoli, compresi i rifiuti pericolosi del porto di Napoli, senza preoccuparsi se il territorio poteva riceverli e trattarli come previsto in origine. E a dicembre non è andata diversamente se non fosse intervenuta la Regione a mettere alcuni paletti sulla programmazione urbanistica del porto e della città, che andranno peraltro attentamente verificati. E tutto sarebbe passato in sordina se non ci fosse stato il Comitato a rendere di dominio pubblico la questione.

Il ministro cerca di accreditare una visione strategica che non c'è, confermando che finora si è proceduto proprio "a pezzi e bocconi". Ammette che non c'era bisogno dei fanghi di Bagnoli per avviare le bonifiche; allora perché ci sono? Ribadendolo retoricamente, ammettette di fatto anche il superamento del principio fondamentale "chi inquina paga". Non una parola su ambiente, salute e turismo. E poi i tempi del secondo accordo già non sono più certi: "mi auguro che si faccia nei prossimi tre mesi", dice... un auspicio, appunto, non una certezza. Insomma, per i fanghi si è firmato subito, per il resto si vedrà.

Il Comitato No Fanghi

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