
domenica 30 settembre 2007
mercoledì 26 settembre 2007
INCONTRO AL SENATO
Greenreport 26/9/07
Rifiuti di Bagnoli a Piombino, gli esiti dell´incontro di oggi in Senato
«Direi che l’incontro è andato molto bene – spiega Paolo Benesperi – c’erano molti senatori e non solo quelli della commissione ambiente e tutti si sono detti molto interessati alla vicenda, e preoccupati del fatto che ci siano ancora molti punti oscuri da chiarire». Non proprio tutti, perché l’unica voce fuori dal coro è stata quella di Altero Matteoli, l’ex ministro dell’ambiente: «Matteoli ha affermato che il sindaco di Piombino si è comportato bene – spiega Benesperi – e che l’operazione è necessaria perché a Bagnoli non c’era possibilità di smaltimento di quelli che lui ha dichiarato non essere neppure rifiuti».
«Noi invece abbiamo spiegato quali sono le criticità di questo progetto – continua l’esponente del comitato – toccando tutti i punti caldi, dal punto di vista giuridico, economico, della sicurezza e dei tempi. Fortunatamente tutti i senatori ad accezione di Matteoli hanno apprezzato la nostra relazione e attraverso il presidente della commissione Tommaso Sodano, si sono impegnati ad effettuare una nuova audizione con sopralluoghi a Napoli e Piombino».
All’incontro ha partecipato anche il senatore della Margherita Francesco Ferrante, che ha ricordato che «in linea generale di solito le bonifiche è bene farle in situ. E nessuno ci ha effettivamente spiegato perché lì a Bagnoli non si potevano smaltire questi rifiuti». Ferrante ha sollevato anche altre due questioni, sostenendo che «le vasche della colmata di Piombino possono essere tranquillamente riempite con i fanghi di dragaggio del porto e/o con i materiali disponibili nelle aree industriali, evitando quindi di ricorrere al turismo dei rifiuti» e che lo “scambio” di favori che consentirebbe a Piombino di realizzare la strada di penetrazione al porto «in realtà è uno scambio impossibile semplicemente perché non esiste alcun progetto di questa strada». Il senatore della Margherita ha concluso confermando la volontà della commissione di approfondire la vicenda attraverso nuove audizioni: «chiederemo al governo di aspettare a prendere una decisione definitiva, perché ci sono ancora troppi punti da chiarire. Una volta compresi bene potremo prendere una decisione in un senso o in un ‘altro e mi auguro che ciò si possa fare evitando di fare un referendum a livello locale».
SPIAGGE AL VELENO

IL GIORNALE DI NAPOLI del 26 Settembre 2007
A GENNAIO IL PROCESSO CONTRO L'EX ASSESSORE E IL PRESIDENTE DELL'AUTORITÀ PORTUALE
SPIAGGE AL VELENO, A GIUDIZIO MONTI E NERLI
Il reato ipotizzato è quello di abuso d'ufficio. Alla sbarra anche Gennaro Cuccaro (dirigente del servizio "Risorsa mare"), Arcangelo Cesarano (subcommissario alla bonifica) e Antonio Tosi (direttore dell'Arpac).
NUNZIA ABATE
Quel litorale andava chiuso. Vietato ai bagnanti, alla moltitudine di donne e bambini che d'estate vi si riversano non potendosi permettere una vacanza costosa in mete ambite. E questo perché le spiagge del litorale di Bagnoli non erano pulite. Mescolate a sostanze altamente tossiche e dunque pericolose per la salute pubblica, pericolose a tal punto da poter "procurare sui bambini disordine di deficit di attenzione, ritardi mentali e disordini neuro inerenti allo sviluppo". Parola della Procura della Repubblica di Napoli che ieri mattina ha ottenuto il rinvio a giudizio delle cinque persone finite al banco degli imputati con accuse, contestate a vario titolo, di abuso d'ufficio e favoreggiamento personale. Il giudice delle udienze preliminari Tullio Morello ha disposto il processo di primo grado di giudizio per Casimiro Monti (ex assessore comunale alla Sanità, Igiene e Mare), Francesco Nerli (come presidente della Port Authority), l'ingegnere Gennaro Cuccaro (dirigente del servizio "risorsa mare", addetto alla balneazione e alla pianificazione degli arenili), l'ingegnere Arcangelo Cesarano e Antonio Tosi (rispettivamente subcommissario di governo alla bonifica di Napoli ovest e direttore generale dell'Arpac). I primi quattro rispondono di abuso d'ufficio, gli ultimi due solo di favoreggiamento personale.
L'istruttoria dibattimentale prenderà il via a partire dall'8 gennaio e sarà sovrintesa dai giudici della undicesima sezione penale. Sarà in quella sede che il collegio difensivo tornerà ad affilare le armi, a cercare di dimostrare l'infondatezza del quadro indiziario tratteggiato dalla Procura nell'inchiesta sulla gestione del litorale occidentale della periferia napoletana, a pochi passi dalla zona della colmata di Bagnoli. «Eravamo speranzosi di aver dimostrato al gup la nostra estraneità ai fatti - commenta l'avvocato Raya, difensore di Casimiro Monti -. Ma evidentemente il giudice deve aver ritenuto necessario il vaglio dibattimentale. Siamo comunque sereni. Lo eravamo ieri quando ci apprestavamo ad affrontare l'udienza preliminare e lo siamo oggi che sappiamo di dover affrontare un processo. Siamo convinti di non aver alcun obbligo di responsabilità in questa vicenda e siamo convinti che sia tutto il frutto di un equivoco. A nostro avviso l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio non poggia su elementi forti. Si contesta a Monti - prosegue l'avvocato Raya - l'aver favorito dei privati nelle concessioni quando queste concessioni erano preesistenti all'insediamento di Monti».
Al centro dell'inchiesta c'è il rilascio o il rinnovo delle concessioni demaniali agli imprenditori riuniti nel consorzio denominato Comaba, "per l'utilizzo turistico balneare degli arenili di Bagnoli e Cordoglio". Secondo l'impostazione accusatoria, l'autorità portuale e l'amministrazione comunale avrebbero deliberato nel febbraio 2003 il rilascio di quindici concessioni per stabilimenti balneari inseriti in un progetto presentato dal
lunedì 24 settembre 2007
.
Assemblea dibattito con il prof. Enrico Falqui
docente di Analisi e Valutazione Ambientale
corso di Laurea in Architettura dell’Università di Firenze
martedì 25 settembre alle ore 21
presso la sala del quartiere Perticale
questo il prossimo appuntamento
NAPOLI PIU' del 23 Settembre 2007
Il ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio risponde all'interrogazione del deputato Velo
«Colmata Bagnoli, sarà tutto a norma»
Garanzie per la tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente. Lo ha chiesto, in un'interrogazione al ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanío, la deputata dell'Ulivo e sindaco di Campiglia Marittima, Silvia Velo. Quest'ultima è preoccupata per l'accordo di Programma Quadro, che prevede la rimozione e il trasferimento della colmata di Bagnoli, da Napoli a Piombino». Nell'interr Nell'interrogazione, Velo ha quindi chiesto «quali misure
saranno adottate per assicurare che gli interventi siano svolti nel rispetto della normativa vigente». «Lavoriamo con la massima attenzione affinchè tutte le iniziative legate al trasferimento dei materiali derivanti dalla colmata di Bagnoli alle vasche di Piombino siano effettuate con grande trasparenza e rispetto delle norme: per questo sarà coinvolto ancheil Comando dei carabinieri per
A CHE PUNTO SIAMO
5000 cittadini hanno firmato una petizione per dire NO al trasferimento dei fanghi di Bagnoli a Piombino.
Molti di più hanno chiesto di fare un referendum consultivo: lo hanno chiesto nelle assemblee pubbliche convocate nel comitato NOfanghi, lo chiedono tutti i giorni venendo a informarsi al presidio di via Ferrer.
All’inizio di settembre è stato depositato in comune il Quesito Referendario. Le forze politiche, soprattutto quelle di maggioranza, non si sono ancora pronunciate sulla necessità di garantire ai cittadini questo strumento di democrazia diretta e partecipata.
Il silenzio è assordante e dimostra che anche nella nostra comunità domina l’arroganza e l’assenza di ascolto dei cittadini da parte dei partiti.
In questo clima si diffondono false notizie:
1) Sindaco, direttore generale del Ministero ambiente Mascazzini, ministro Pecoraro continuano a sostenere che la colmata è un ammasso di materie prime e inerti. In verità la colmata di Bagnoli, secondo il diritto italiano, europeo e internazionale è un enorme cumulo di RIFIUTI INDUSTRIALI;
2) Il comitato NOfanghi è accusato di non accettare il confronto. In verità si incontra tutti i giorni con i cittadini, convoca assemblee aperte a tutti, chiede e ottiene udienza dal Senato e dalla Regione Toscana.
3) Il sindaco afferma che chi è contrario all’arrivo dei fanghi dice NO a tutto e non vuole lo sviluppo di questa città. IN VERITà i piombinesi vogliono dei progetti seri di bonifica del loro territorio e non false “opportunità” vendute da SOCIETA’ MANGIASOLDI come Bagnoli futura che in tredici anni non ha bonificato alcunché o da aziende di brokeraggio come SVILUPPO ITALIA che incamerano dal tesoro centinaia di milioni di euro per fare progetti senza capo né coda.
L’ULTIMA NOTIZIA: l’incarico ai carabinieri di controllare il carico delle navi e la sua “natura” (sic!) I CITTADINI VOGLIONO DECIDERE CON IL REFERENDUM IL LORO FUTURO: fare di Piombino una città vivibile o continuare a barattare la loro salute con un sempre più improbabile sviluppodomenica 23 settembre 2007
venerdì 21 settembre 2007
Impariamo a riconoscerli!
Ma vogliamo imparare a riconoscerli questi rifiuti?
A non considerarli “preziosi come l’oro” ?
Greenreport 17/09/2007
Gestione rifiuti portuali, l´Ue bacchetta l´Italia
LIVORNO.
Un segmento importante dell’azione comunitaria nel settore dei trasporti marittimi riguarda la riduzione dell’inquinamento dei mari.
Una protezione dell’ambiente marino che è possibile conseguire attraverso la riduzione degli scarichi in mare dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico.
Greenreport 21/09/2007
L´Ue contro l´Italia: il cdr di qualità non può essere sempre materia prima
LIVORNO. L’Italia è di nuovo di fronte alla Corte di giustizia europea: con ricorso di giugno
La legge 308/2004 (Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l’integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione) e il Dlgs 152/2006 (Testo unico ambientale) escludono sistematicamente dalla nozione di rifiuto certi rottami destinati all’impiego di attività siderurgiche e il combustibile da rifiuti di qualità (cdr-q): hanno l’effetto di restringere indebitamente la definizione di rifiuto prevista dalla direttiva europea 75/442 e di conseguenza l’ambito di applicazione.
La disposizione europea in esame esclude che l’esistenza di un rifiuto possa essere “accertata alla luce del complesso delle circostanze” che invece dovrebbero essere valutate caso per caso. Al contrario la normativa italiana stabilisce che il Cdr–q e i rottami debbano essere sempre qualificati come materie prime. E come tali non debbano essere sottoposte alle regole in materia.
Ma la conseguenza dell’esclusione sistematica dalla nozione di rifiuto di tali residui non pregiudica solo l’effetto utile della direttiva e del sistema di controlli sulla gestione dei rifiuti. Ha anche l’effetto di escludere l’applicazione di tutta la legislazione ambientale perché il suo ambito di applicazione è definito proprio con riferimento alla nozioni di rifiuto prevista dalla direttiva.
giovedì 20 settembre 2007
Non sanno più che pesci prendere
Ma sono sempre arroganti
L’accordo sui fanghi di Bagnoli, si è infangato.
Merito della mobilitazione popolare, della raccolta di quasi 5.000 firme in soli 10 giorni, dell’appassionata partecipazione alle assemblee pubbliche.
Ora dicono di voler cambiare l’accordo, hanno delle idee, poche però incerte e confuse:
“orientare l’accordo… riducendo o eliminando gli stoccaggi e se possibile, il trattamento dei materiali, verificando la possibilità tecnica di conferimento integrale e diretto nelle vasche di colmata”. nello stesso tempo “realizzazione del macchinario di lavaggio nel nostro territorio” si continua con “verificare i tempi… se possibile…attivare un percorso per la bonifica” ecc.
Si capisce che sostanzialmente si vorrebbe forse far trattare i fanghi di Bagnoli a Bagnoli o forse non trattarli affatto e far costruire comunque a Piombino l’impianto per il trattamento. Vago anche l’altro punto di sostanziale cambiamento: mettere nelle vasche del porto di Piombino, oltre che quelli di Bagnoli, anche una piccola parte dei rifiuti stoccati dalla Lucchini. (finora dicevano impossibile per legge)
Chiedono anche di voler incontrare il comitato del NO, non per ridiscutere l’accordo nelle sue fondamenta, ma “per condividere i miglioramenti possibili” e contemporaneamente offendono accusandoci di aver attivato “un dibattito strumentale orientato a creare un clima di paura tra i cittadini” e di non volere il confronto.
Sostanzialmente insistono di voler portare milioni di tonnellate di rifiuti da Bagnoli e cercano di depotenziare il dissenso cambiando quelli che sono, secondo loro, i punti più critici.
Le cose invece sono semplici, a Piombino abbiamo rifiuti a sufficienza per fare non uno ma tre porti, quindi:
- Togliamo tutti i cumuli, mettiamo nelle vasche del porto di Piombino i rifiuti di Piombino, e in quelle di Napoli i rifiuti di Napoli e Bagnoli.
- Facciamo le bonifiche dei territori industriali che è la vera condizione per lo sviluppo del porto e per lo spostamento degli impianti inquinanti. Per questo dobbiamo fare un piano delle bonifiche.
- Spostiamo il cantiere Siderco, i carbonili e ambientalizziamo la fabbrica
Comitato No fanghi
mercoledì 19 settembre 2007
Incontro con Falqui

Il giorno seguente una delegazione del comitato sarà a Roma dove sarà ricevuta dalla Commissione ambiente del Senato presieduta dal senatore Tommaso Sodano.
Il comitato, che da oltre un mese mantiene un presidio permanente nel centro cittadino divenuto un luogo di incontro con centinaia di cittadini, ha deciso nuove iniziative a sostegno della richiesta di referendum sulla quale il Sindaco e una amministrazione sempre più imbarazzata continuano a tacere.
Il 4 ottobre sarà la volta dell’assessore regionale all’ambiente Bramerini che proprio ieri ha comunicato la sua disponibilità a un incontro presso
Per il prof. Enrico Falqui, venti anni fa già consigliere dei vecchi verdi piombinesi, successivamente senatore e eurodeputato, l’incontro di martedì sarà un’occasione per reincontrare la città ora come allora impegnata per una reale bonifica ambientale del territorio.
martedì 18 settembre 2007
LA STAMPA del 17 Settembre 2007
IL SITO INDIVIDUATO DAL MINISTERO DELL'AMBIENTE
Rivolta in Toscana
"Non saremo
la cloaca di Napoli"
Piombino sul piede di guerra
"No agli scarti industriali di Bagnoli"
Giampiero Calapà
PIOMBINO (Livorno)
«Il miracolo San Gennaro lo ha fatto in Toscana». La battuta riecheggia da Napoli fino a Piombino, dove saranno portati i 2 milioni e cento metri cubi di rifiuti industriali dell'ex Italsider. E dove i cittadini, riuniti nel «Comitato No Fanghi», sono già sul piede di guerra, pronti al referendum, per contrastare l'operazione coordinata da Sviluppo Italia
Fra pochi giorni dovrebbe arrivare la firma del sindaco di Piombino, Gianni Anselmo, dare il via ai trasferimenti. «Il porto di Napoli non dispone - spiega l'assessore all'Ambiente, il diessino Luciano Francarli - delle vasche necessarie per avviare a breve la bonifica di Bagnoli». Il Ministero ha individuato Piombino come soluzione «più rapida e meno costosa, perché dispone di vasche di colmata pronte, quelle piccole, o in via di completamento, quelle più grandi».
La strada nuova
«Il sistema delle vasche di colmata riempite di materiale siderurgico di risulta - afferma l'assessore Francarli - è un sistema consolidato per ingrandire i porti e Piombino, per il suo sviluppo, ha bisogno di un porto più grande di quello attuale». L'opera, dopo il riempimento delle vasche, prevede la trasformazione delle stesse in banchine portuali, per una spesa che si aggirerebbe attorno ai 400 mila euro.
Altro motivo che ha convinto l'amministrazione piombinese ad accettare i rifiuti di Bagnoli è la realizzazione della nuova strada statale 398, necessaria per facilitare l'ingresso in città, attesa da anni, già prevista anche come opera complementare al completamento dell' autostrada Tirrenica: «La differenza - dice ancora l'assessore Francardi - è che in questo modo la 398 sarà pronta entro quattro anni, perché potremo accedere al finanziamento diretto del Ministero dell'Ambiente, 45 milioni di euro, e del Ministero delle Infrastrutture, 15 milioni di euro, come prevede l'accordo di programma». Inoltre, sotto la nuova strada finirebbe una parte dei rifiuti di Bagnoli, 500 mila metri cubi, che servirebbero a consolidare il sedimento stradale in una zona chiamata «padule».
Se per l'amministrazione di Piombino tutto ciò significa «risolvere i nostri problemi ambientali, bonificando anche il sito di Bagnoli», non è così peri cittadini del Comitato No Fanghi.
Verdi e inquinati
«E' singolare - afferma sarcastico, il professor Rossano Pazzagli, docente di Storia moderna all'Università del Molise – che la più grande opera di trasferimento di rifiuti avvenga mentre al Ministero dell’Ambiente la prima volta, c'è il leader dei Verdi. Vogliono fare di Piombino la pattumiera nazionale per quel tipo di rifiuti, utilizzando il solito metodo di passare sopra la testa dei territori con il solo consenso degli apparati locali». Per il Comitato vengono m questo modo vanificati quindici anni del processo di diversificazione economica, che voleva rendere Piombino e
I materiali arriveranno con delle bettoline, da 1500 tonnellate ciascuna, controllate alla partenza da Napoli dalli Arpa campana, per poi essere nuovamente esaminate dell' Arpa toscana all'arrivo a destinazione. Nell'eventualità fossero riscontrati problemi interverrebbero i nuclei operativi ecologici dei carabinieri. L'assessore Francarli tiene a precisare che i rifiuti «non sono pericolosi, non c'è amianto e il livello di idrocarburi policiclici aromatici è notevolmente sotto la soglia di pericolosità». Il Consiglio comunale di Piombino ha già dato il via libera al, sindaco, con un ordine del giorno approvato in agosto con i soliti voti di An e soprattutto di Rifondazione comunista, l'unico partito che sostiene in pieno l'azione del Comitato.
Le firme
I cittadini hanno già raccolto 5 mila firme per una petizione e si apprestano a raccoglierne altre 2500, quelle necessarie per il referendum che bloccherebbe tutto. «Sarebbe la fine - afferma l'assessore Francarli -, il referendum è un'opportunità democratica straordinaria, ma usandolo così si allungano i tempi gettando al vento tutto in ogni caso, non certo per il bene di Piombino». Non la pensano tosi al Comitato: «Quello che vogliono fare è portare una quantità di rifiuti che potrebbe riempire cento campi da calcio in un territorio che ha già dato tanto e che continua a dare molto».
domenica 16 settembre 2007
mercoledì 12 settembre 2007
LA NAZIONE 12/09/2007
LA NAZIONE LIVORNO 12/09/2007
IN ARRIVO a Piombino, sul tavolo del sindaco Gianni Anselmi, un nuovo accordo di programma quadro per gli interventi di bonifica negli ambiti marino-costieri dei siti di bonifica di interesse nazionale di Piombino e Napoli Bagnoli-Coroglio. La notizia circola insistente (dovrebbe diventare ufficiale questa mattina) e la vera novità, se confermata, sarebbe di non poco conto: il lavaggio dei materiali verrebbe fatto a Bagnoli, non più a Piombino.
UN IMPIANTO che in questi mesi di discussione è stato più volte al centro del dibattito. L’impianto infatti, che nel precedente accordo serebbe dovuto sorgere a Piombino, deve separare la frazione grossolana delle terre di scavo da quella fine e effettuare un primo lavaggio di ghiaie e sabbie. Questo lavaggio è sempre stato, insieme a tante altre osservazioni, fra i punti su cui il Comitato no fanghi ha avuto da ridire.
ED È STATO anche detto che «l’intervento di pulizia ai veleni dell’Ilva di Bagnoli gli fa il solletico». A sostenerlo, con dati alla mano e documenti, era stato Alessandro Pallini, un lettore e spesso presente con i suoi scritti sul blog del Comitato no. Pallini sostiene che i dati dell’Arpac, riferiti in un promemoria al ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio, sono espliciti: “I risultati – c’è scritto nel documento - sono lontani da quelli attesi. Il livello di inquinamento residuo da Ipa resta sempre del 90 per cento”. Significa che la macchina "soil washing" (usata per il lavaggio dei materiali) non riduce l’inquinamento presente nella sabbia.
SECONDO la relazione ai veleni dell’Ilva l’intervento di pulizia gli fa il solletico: “Gli abbattimenti sono poco significativi”. Se la novità sarà confermata nelle prossime ore, c’è da dire che si tratterebbe di un cambiamento e di una modifica di enorme valore, che abbatterebbe ulteriormente le criticità dell’accordo contestate da chi non vuol far arrivare i fanghi di Bagnoli a Piombino.
UN’ALTRA modifica, anche in questo caso sostanziale, dopo quella che portò al taglio del capitoletto che faceva arrivare a Piombino materiale pericoloso. La novità potrebbe essere già annunciata oggi pomeriggio dal sindaco Gianni Anselmi, nel consiglio comunale straordinario indetto dal comune di Campiglia Marittima e aperto alla cittadinanza
di MAILA PAPI
lunedì 10 settembre 2007
FankyNOfanghy
domenica 9 settembre 2007
Il Monitoraggio della colmata di Bagnoli

Ulteriori indagini effettuate da parte dell’ICCRAM, in data recente (2006), sui fondali marini antistanti
da: "Indagini e risultati per il risanamento dei siti ex industriali dell’area di Bagnoli" del prof: Benedetto De Vivo
venerdì 7 settembre 2007
QUESITO REFERENDARIO
E’ stato depositato questa mattina in Comune da un comitato di cittadini il quesito per il referendum promosso dal comitato NoFanghi; questo il testo su cui un’apposita commissione comunale dovrà dare un parere di ammissibilità entro trenta giorni:
“Sei d’accordo che nel comune di Piombino arrivino e lì siano stoccati trattati e utilizzati i materiali provenienti dalla colmata di Bagnoli e i sedimenti dei fondali antistanti i lidi di Bagnoli-Coroglio?”
martedì 4 settembre 2007
colonna A, colonna B
Il Decreto Ministeriale n. 471 del 25/10/1999 stabilisce criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati. A tal scopo disciplina i limiti di accettabilità della contaminazione dei suoli, delle acque superficiali e delle acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione d'uso dei siti.
I valori di concentrazione limite accettabili nel suolo e nel sottosuolo in relazione alla specifica destinazione d’uso del sito sono definiti nella tabella 1 composta, oltre che dall’elenco delle sostanze inquinanti, da due colonne:
nella colonna A sono indicati i valori di concentrazione limite accettabili per le sostanze presenti nel suolo e sottosuolo di siti a destinazione d’uso verde pubblico, verde privato, residenziale
nella colonna B sono indicati i valori di concentrazione limite accettabili per le sostanze presenti nel suolo e sottosuolo di siti a destinazione d’uso industriale e commerciale
Se nei luoghi normalmente destinati alla vita felice delle persone, ai giochi dei bimbi, al riposo, devono essere applicati i valori della colonna A viene spontaneo pensare che valori superiori a quelli qui stabiliti sono dannosi per la salute umana; tuttavia per siti a esclusivo uso industriale e commerciale sono ammessi valori superiori da
| A | B |
| Siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale (mg kg-1) | Siti ad uso commerciale e industriale (mg kg-1) |
Composti inorganici | | |
Antimonio | 10 | 30 |
Arsenico | 20 | 50 |
Berillio | 2 | 10 |
Cadmio | 2 | 15 |
Cobalto | 20 | 250 |
Cromo totale | 150 | 800 |
Cromo VI | 2 | 15 |
Mercurio | 1 | 5 |
Nichel | 120 | 500 |
Piombo | 100 | 1000 |
Rame | 120 | 600 |
Selenio | 3 | 15 |
Stagno | 1 | 350 |
Tallio | 1 | 10 |
Vanadio | 90 | 250 |
Zinco | 150 | 1500 |
Aromatici policiclici | | |
Benzo(a)antracene | 0.5 | 10 |
Benzo(a)pirene | 0.1 | 10 |
Benzo(b)fluorantene | 0.5 | 10 |
Benzo(k,)fluorantene | 0.5 | 10 |
Benzo(g, h,i,)perilene | 0.1 | 10 |
Crisene | 5 | 50 |
Dibenzo(a)pirene | 0.1 | 10 |
Dibenzo(a,h)antracene | 0.1 | 10 |
Indenopirene | 0.1 | 5 |
Pirene | 5 | 50 |
Sommatoria policiclici aromatici | 10 | 100 |
Idrocarburi | | |
Idrocarburi Leggeri C <12 | 10 | 250 |
Idrocarburi pesanti C >12 | 50 | 750 |
Nel.progetto di bonifica di BagnoliFutura si classificano i materiali da bonificare della colmata di Bagnoli in tre livelli:
Il livello A è assegnato ai materiali risultati non inquinati, in quanto conformi alla colonna A
Al livello B, pari a circa il 96 % dei materiali da bonificare (2.225.000 milioni di tonnellate), appartengono i suoli e i riporti con grado di contaminazione compreso tra la colonna A e B (valori superiori a quelli della colonna A)
Al livello C (105.000 milioni di tonnellate), appartengono i suoli e i riporti, che presentando concentrazioni superiori alla colona B