lunedì 24 settembre 2007

A CHE PUNTO SIAMO

5000 cittadini hanno firmato una petizione per dire NO al trasferimento dei fanghi di Bagnoli a Piombino.

Molti di più hanno chiesto di fare un referendum consultivo: lo hanno chiesto nelle assemblee pubbliche convocate nel comitato NOfanghi, lo chiedono tutti i giorni venendo a informarsi al presidio di via Ferrer.

All’inizio di settembre è stato depositato in comune il Quesito Referendario. Le forze politiche, soprattutto quelle di maggioranza, non si sono ancora pronunciate sulla necessità di garantire ai cittadini questo strumento di democrazia diretta e partecipata.

Il silenzio è assordante e dimostra che anche nella nostra comunità domina l’arroganza e l’assenza di ascolto dei cittadini da parte dei partiti.

In questo clima si diffondono false notizie:

1) Sindaco, direttore generale del Ministero ambiente Mascazzini, ministro Pecoraro continuano a sostenere che la colmata è un ammasso di materie prime e inerti. In verità la colmata di Bagnoli, secondo il diritto italiano, europeo e internazionale è un enorme cumulo di RIFIUTI INDUSTRIALI;

2) Il comitato NOfanghi è accusato di non accettare il confronto. In verità si incontra tutti i giorni con i cittadini, convoca assemblee aperte a tutti, chiede e ottiene udienza dal Senato e dalla Regione Toscana.

3) Il sindaco afferma che chi è contrario all’arrivo dei fanghi dice NO a tutto e non vuole lo sviluppo di questa città. IN VERITà i piombinesi vogliono dei progetti seri di bonifica del loro territorio e non false “opportunità” vendute da SOCIETA’ MANGIASOLDI come Bagnoli futura che in tredici anni non ha bonificato alcunché o da aziende di brokeraggio come SVILUPPO ITALIA che incamerano dal tesoro centinaia di milioni di euro per fare progetti senza capo né coda.

L’ULTIMA NOTIZIA: l’incarico ai carabinieri di controllare il carico delle navi e la sua “natura” (sic!) I CITTADINI VOGLIONO DECIDERE CON IL REFERENDUM IL LORO FUTURO: fare di Piombino una città vivibile o continuare a barattare la loro salute con un sempre più improbabile sviluppo

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