IL SITO INDIVIDUATO DAL MINISTERO DELL'AMBIENTE
Rivolta in Toscana
"Non saremo
la cloaca di Napoli"
Piombino sul piede di guerra
"No agli scarti industriali di Bagnoli"
Giampiero Calapà
PIOMBINO (Livorno)
«Il miracolo San Gennaro lo ha fatto in Toscana». La battuta riecheggia da Napoli fino a Piombino, dove saranno portati i 2 milioni e cento metri cubi di rifiuti industriali dell'ex Italsider. E dove i cittadini, riuniti nel «Comitato No Fanghi», sono già sul piede di guerra, pronti al referendum, per contrastare l'operazione coordinata da Sviluppo Italia
Fra pochi giorni dovrebbe arrivare la firma del sindaco di Piombino, Gianni Anselmo, dare il via ai trasferimenti. «Il porto di Napoli non dispone - spiega l'assessore all'Ambiente, il diessino Luciano Francarli - delle vasche necessarie per avviare a breve la bonifica di Bagnoli». Il Ministero ha individuato Piombino come soluzione «più rapida e meno costosa, perché dispone di vasche di colmata pronte, quelle piccole, o in via di completamento, quelle più grandi».
La strada nuova
«Il sistema delle vasche di colmata riempite di materiale siderurgico di risulta - afferma l'assessore Francarli - è un sistema consolidato per ingrandire i porti e Piombino, per il suo sviluppo, ha bisogno di un porto più grande di quello attuale». L'opera, dopo il riempimento delle vasche, prevede la trasformazione delle stesse in banchine portuali, per una spesa che si aggirerebbe attorno ai 400 mila euro.
Altro motivo che ha convinto l'amministrazione piombinese ad accettare i rifiuti di Bagnoli è la realizzazione della nuova strada statale 398, necessaria per facilitare l'ingresso in città, attesa da anni, già prevista anche come opera complementare al completamento dell' autostrada Tirrenica: «La differenza - dice ancora l'assessore Francardi - è che in questo modo la 398 sarà pronta entro quattro anni, perché potremo accedere al finanziamento diretto del Ministero dell'Ambiente, 45 milioni di euro, e del Ministero delle Infrastrutture, 15 milioni di euro, come prevede l'accordo di programma». Inoltre, sotto la nuova strada finirebbe una parte dei rifiuti di Bagnoli, 500 mila metri cubi, che servirebbero a consolidare il sedimento stradale in una zona chiamata «padule».
Se per l'amministrazione di Piombino tutto ciò significa «risolvere i nostri problemi ambientali, bonificando anche il sito di Bagnoli», non è così peri cittadini del Comitato No Fanghi.
Verdi e inquinati
«E' singolare - afferma sarcastico, il professor Rossano Pazzagli, docente di Storia moderna all'Università del Molise – che la più grande opera di trasferimento di rifiuti avvenga mentre al Ministero dell’Ambiente la prima volta, c'è il leader dei Verdi. Vogliono fare di Piombino la pattumiera nazionale per quel tipo di rifiuti, utilizzando il solito metodo di passare sopra la testa dei territori con il solo consenso degli apparati locali». Per il Comitato vengono m questo modo vanificati quindici anni del processo di diversificazione economica, che voleva rendere Piombino e
I materiali arriveranno con delle bettoline, da 1500 tonnellate ciascuna, controllate alla partenza da Napoli dalli Arpa campana, per poi essere nuovamente esaminate dell' Arpa toscana all'arrivo a destinazione. Nell'eventualità fossero riscontrati problemi interverrebbero i nuclei operativi ecologici dei carabinieri. L'assessore Francarli tiene a precisare che i rifiuti «non sono pericolosi, non c'è amianto e il livello di idrocarburi policiclici aromatici è notevolmente sotto la soglia di pericolosità». Il Consiglio comunale di Piombino ha già dato il via libera al, sindaco, con un ordine del giorno approvato in agosto con i soliti voti di An e soprattutto di Rifondazione comunista, l'unico partito che sostiene in pieno l'azione del Comitato.
Le firme
I cittadini hanno già raccolto 5 mila firme per una petizione e si apprestano a raccoglierne altre 2500, quelle necessarie per il referendum che bloccherebbe tutto. «Sarebbe la fine - afferma l'assessore Francarli -, il referendum è un'opportunità democratica straordinaria, ma usandolo così si allungano i tempi gettando al vento tutto in ogni caso, non certo per il bene di Piombino». Non la pensano tosi al Comitato: «Quello che vogliono fare è portare una quantità di rifiuti che potrebbe riempire cento campi da calcio in un territorio che ha già dato tanto e che continua a dare molto».
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