martedì 18 settembre 2007

LA STAMPA del 17 Settembre 2007

IL SITO INDIVIDUATO DAL MINISTERO DELL'AMBIENTE

Rivolta in Toscana
"Non saremo

la cloaca di Napoli"

Piombino sul piede di guerra

"No agli scarti industriali di Bagnoli"



Giampiero Calapà

PIOMBINO (Livorno)

«Il miracolo San Gennaro lo ha fatto in Toscana». La bat­tuta riecheggia da Napoli fi­no a Piombino, dove saranno portati i 2 milioni e cento metri cubi di rifiuti indu­striali dell'ex Italsider. E do­ve i cittadini, riuniti nel «Comitato No Fanghi», sono già sul piede di guerra, pronti al referendum, per contrasta­re l'operazione coordinata da Sviluppo Italia

Fra pochi giorni dovreb­be arrivare la firma del sin­daco di Piombino, Gianni Anselmo, dare il via ai trasfe­rimenti. «Il porto di Napoli non dispone - spiega l'asses­sore all'Ambiente, il diessi­no Luciano Francarli - delle vasche necessarie per avviare a breve la bonifica di Ba­gnoli». Il Ministero ha indivi­duato Piombino come solu­zione «più rapida e meno co­stosa, perché dispone di va­sche di colmata pronte, quel­le piccole, o in via di comple­tamento, quelle più grandi».

La strada nuova

«Il sistema delle vasche di colmata riempite di materia­le siderurgico di risulta - afferma l'assessore Francarli - è un sistema consolidato per ingrandire i porti e Piombino, per il suo svilup­po, ha bisogno di un porto più grande di quello attua­le». L'opera, dopo il riempi­mento delle vasche, prevede la trasformazione delle stes­se in banchine portuali, per una spesa che si aggirerebbe attorno ai 400 mila euro.

Altro motivo che ha con­vinto l'amministrazione piombinese ad accettare i ri­fiuti di Bagnoli è la realizza­zione della nuova strada sta­tale 398, necessaria per faci­litare l'ingresso in città, attesa da anni, già prevista an­che come opera complemen­tare al completamento dell' autostrada Tirrenica: «La differenza - dice ancora l'as­sessore Francardi - è che in questo modo la 398 sarà pronta entro quattro anni, perché potremo accedere al finanziamento diretto del Ministero dell'Ambiente, 45 milioni di euro, e del Ministe­ro delle Infrastrutture, 15 milioni di euro, come preve­de l'accordo di program­ma». Inoltre, sotto la nuova strada finirebbe una parte dei rifiuti di Bagnoli, 500 mi­la metri cubi, che servireb­bero a consolidare il sedi­mento stradale in una zona chiamata «padule».

Se per l'amministrazione di Piombino tutto ciò significa «risolvere i nostri proble­mi ambientali, bonificando an­che il sito di Bagnoli», non è così peri cittadini del Comita­to No Fanghi.

Verdi e inquinati

«E' singolare - afferma sarca­stico, il professor Rossano Pazzagli, docente di Storia moderna all'Università del Molise – che la più grande ope­ra di trasferimento di rifiuti avvenga mentre al Ministero dell’Ambiente la prima volta, c'è il leader dei Verdi. Vogliono fare di Piom­bino la pattumiera nazionale per quel tipo di rifiuti, utiliz­zando il solito metodo di pas­sare sopra la testa dei territo­ri con il solo consenso degli apparati locali». Per il Comita­to vengono m questo modo va­nificati quindici anni del pro­cesso di diversificazione eco­nomica, che voleva rendere Piombino e la Val di Cornia appetibili per il turismo, i parchi naturali e l'agricoltura di qualità

I materiali arriveranno con delle bettoline, da 1500 tonnellate ciascuna, controlla­te alla partenza da Napoli dalli Arpa campana, per poi essere nuovamente esaminate dell' Arpa toscana all'arrivo a destinazione. Nell'eventualità fossero riscontrati problemi interverrebbero i nuclei ope­rativi ecologici dei carabinie­ri. L'assessore Francarli tie­ne a precisare che i rifiuti «non sono pericolosi, non c'è amianto e il livello di idrocar­buri policiclici aromatici è no­tevolmente sotto la soglia di pericolosità». Il Consiglio co­munale di Piombino ha già da­to il via libera al, sindaco, con un ordine del giorno approvato in agosto con i soliti voti di An e soprattutto di Ri­fondazione comunista, l'unico partito che sostiene in pieno l'azione del Comitato.

Le firme

I cittadini hanno già raccolto 5 mila firme per una petizione e si apprestano a raccoglierne altre 2500, quelle necessarie per il referendum che bloccherebbe tutto. «Sa­rebbe la fine - afferma l'assessore Francarli -, il referen­dum è un'opportunità demo­cratica straordinaria, ma usandolo così si allungano i tempi gettando al vento tutto in ogni caso, non certo per il bene di Piombino». Non la pensano tosi al Comitato: «Quello che vogliono fare è portare una quantità di rifiuti che potrebbe riempire cento campi da calcio in un territo­rio che ha già dato tanto e che continua a dare molto».

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